di Michele Rispoli
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Bebé, alias Silverio D’Arco, era marinaio motorista sul panfilo Maddalena, di Ennio Curti.
Il motore, non andava bene, troppo fumo. Una simile barca in mezzo al fumo di scarico stonava. Si decise quindi di correre ai ripari.
Bisognava smontare la pompa, gli spruzzi e l’iniettore.
Bebé, di buon mattino, senza svegliare gli ospiti, scese in sala motori e incominciò a smontare.
Ennio, il proprietario, al risveglio, insieme ai suoi ospiti si recò in piazza per il caffe e il giornale.
Bebé, disse: – Dotto’ ci vuole ancora un’oretta.
Dopo circa due ore, verso le undici e trenta, Ennio rientrò in barca e vide che Bebè stava ancora armeggiando con il motore.
Rimase in attesa nel pozzetto di poppa, tenendo sempre sott’occhio la sala motori.
Ad un certo momento, Bebé salì in coperta e cercava lo sguardo di Ennio .
Bebé, nel vedere Ennio che gli prestava attenzione, disse: – Dotto’, qua ci vuole l’ugello nuovo.
Ennio, con le due mani chiuse in preghiera, rispose: – Bebé, a chi lo dici!