Un articolo ripreso dal Corriere della Sera di domenica 23 giugno 2013, segnalato dal Sindaco Vigorelli e proposto dalla Redazione
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Ponza, la Notte bianca lunga un’estate
L’isola vuole cambiare immagine: tre mesi di musica, spettacoli, eventi l’isola
Una Notte bianca lunga come l’estate. Con spettacoli e offerte low cost per cambiare l’immagine dell’isola.
Si chiama «Ponza Estate» ed è qualcosa di più di una mera operazione di marketing. Perché qui, dopo le stagioni delle inchieste e degli arresti, vogliono cambiare rotta.
«La ricetta è semplice – dice il sindaco Piero Vigorelli -, stiamo allargando l’offerta puntando anche sulle famiglie, dobbiamo coccolarle, per esempio ospitando gratis i ragazzi fino a 12 anni. E poi: chi viene qui e prende casa magari ha in regalo l’affitto di un gommone. Abbiamo aperto tre piccoli parchi giochi e due siti archeologici. Gli spazzini ora passano anche di notte. Ma soprattutto – conclude – vogliamo offrire uno spettacolo continuo».
Molti appuntamenti con i giovani al timone. Come Francesco Cordella, attore e regista cresciuto con Strehler, tornato nella terra dei genitori per dare una mano alla causa.
«Vogliamo ricostruire Ponza – dice entusiasta – con la forza della fantasia. Possiamo far sognare i turisti con musica, teatro, letteratura e i meravigliosi scenari naturali». Si va dalle performance musicali in strada (Onde Road) al festival cinematografico dei giovani talenti italiani (Fullmoon), all’incontro con scrittori prestigiosi (Ponza d’Autore).
E poi il teatro, con una trilogia che ripercorre la storia di Ponza, dal mito di Ulisse all'(immaginaria) amicizia di due personaggi che qui sono stati al confino, Pietro Nenni e Benito Mussolini.
Quanto alle spiagge, il primo agosto è previsto l’inizio dei lavori (costo due milioni e mezzo di euro) per la messa in sicurezza della spiaggia del Frontone. Intanto nei giorni scorsi, per la festa di San Silverio, a Ponza sono arrivati circa diecimila turisti.
Di questi tempi sono abbastanza per poter dire che un nuovo corso è cominciato.
di Paolo Sarandrea, da pagina 01/05 (23 giugno 2013) – Corriere della Sera