di Francesco De Luca (Franco)
Vorrei sottoporre questa foto all’attenzione di tutti. Nessuna analisi sociologica o storico-antropologica. Vorrei stimolare un “tuffo” sentimentale.
Quanti visi conosciuti. Molti. Dall’aspetto più giovanile, certo; alcuni ci hanno lasciato, altri stanno affrontando oggi la loro “terza età”.
Intorno al baldacchino si riconoscono alcuni “fedelissimi”: Giuseppe Coppa, che, come era sua abitudine, assolveva al compito di portare il santo, così come Antonio Feola, Giovanni Pacifico. Gianfranco Gagliano raccoglieva le offerte dell’ultima ora. La stessa funzione che assolve oggi nonno Attilio, che è lì nei paraggi. Dall’altra parte riconosco Gigino u preuto, che ci ha lasciato da poco. Manifestano una devozione imperitura, non scalfibile !
In ordine Gianfranco Gagliano, Giuseppe (Peppe) Coppa, Giovanni Pacifico e Antonio Feola
Una testimonianza di fede l’ha data in tutta la sua vita di parroco, don Gennarino Avellino, quell’anno ritornato a Ponza per il Patrono.
Due fidanzatini allora, cercavano una benedizione per il loro futuro coniugale. Che ne ha tratto vantaggio, come testimonia il tempo. Sono Tommaso Andreozzi e Rosanna Montella. Accanto c’è Stefania Coppa, allora fidanzata con Vittorio Spignesi, la cui sorella Milena le è vicina.
Un’altra coppia riconosco: Mercurio Silverio e Adriana Scotti.
Da sinistra verso destra Stefania Coppa e vicini Rosanna Montella e Tommaso Andreozzi
In primo piano ci sono Vincenzo Di Fazio (Muscardino) accanto a Ferdinando Scarpati: due figure scolpite nella nostra memoria per bontà, semplicità, onestà d’animo.
Raffaele Abbenante anche quell’anno ritornò dall’ America per testimoniare il suo esserci.
Silverio ’i mazzone affrontava la vita con piglio giovanile, come mio fratello Antonio: lo attesta la capigliatura.
In primo piano Vincenzo Di Fazio e dietro affiancati Silverio ‘i mazzone e Abbenante
E Vincenzo Vitiello capaciutelo, chi non lo ricorda a rassicurarci sulle navi SPAN, quando si viaggiava col maltempo!
Di spalle c’è l’architetto Giuliano Massara e vicino, forse, Ernesto Prudente. Questa scena Giuliano, da par suo, l’ha riprodotta, in una composizione mirabile.
Lontano c’è Domenico Musco, Benito Del Ponte ed altri, i cui volti andrete a riconoscere voi.
Con la maglia a strisce Domenico Musco (a fianco a lui sembra di riconoscere Salvatore Perrotta e Vincenzo Ambrosino); al centro di profilo Mercurio e Adriana
Curiosità, affetto, devozione, fede: una comunità è tutto questo. Intrecciato, avviluppato, annodato. Per vivere insieme, per affrontare insieme il vivere su questa isola, la cui dolcezza è difficile da assaporare. A differenza della salinità: immediata e pervadente.
San Silverio non partecipa ai giochi umani. Ne è santamente al di fuori, pur se presente. Distante, imperturbabile, ma presente.