di Italo Nofroni
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Qualche settimana fa ho affermato che gli spiaggiamenti di Velelle nelle coste laziali sono abbastanza esigui… puntuale ecco la smentita: le foto che seguono sono state fatte (col cellulare) a Marina di Latina, pochi giorni dopo, giovedì 6 giugno. Migliaia, milioni di esemplari vivi, anche di dimensioni notevoli, ben superiori ai 6 cm, sono stati spinti sulla spiaggia da un mare peraltro abbastanza calmo (Figg. 1, 2, 3, 4, 5).
Purtroppo, nonostante le mie ricerca, neanche una Janthina. Vorrei trovare una spiegazione a questo fatto ma, al momento, non ne trovo. Non che abbia attentamente controllato tutti gli esemplari di Velella incontrati, forse qualche Janthina ci sarà anche stata, ma percorrendo la spiaggia per 2 km a Sud e 2 a Nord non ne ho viste.
Una decina di metri all’interno, c’erano le vestigia di un vecchio spiaggiamento, probabilmente di 2 o 3 giorni prima, con Velelle morte e rinsecchite, ma ancora facilmente riconoscibili (Figg. 6, 7.).
[Conchiglie. (7). Continua]
Sandro Russo
21 Giugno 2013 at 16:09
Grazie a Italo Nofroni per avermi fatto conoscere le “velelle”; queste creature sospese tra il mare e l’aria, o anche – sembrerebbe – tra il sogno e la realtà.
Non so se parlo solo per me, ma in un’infanzia passata a Ponza – ogni santa estate, quattro sacrosanti mesi all’anno, non un giorno di meno -, non le avevo mai viste, né mai sentito parlare.
Totani sì, tante volte! Quando stracquavane i tuònene, abbasce Santantuone… o abbasce Chialiùne…, era un regalo del cielo, un evento popolare… La gente, i bambini per primi, si riversavano in massa sulla spiaggia, gridando e correndo impazziti, con qualunque oggetto adatto a raccogliere… secchi, bidoni, vecchie reti, bacinelle di varia foggia… e quando non c’entravano più nelle tasche, dentro i pantaloni e le mutande…
E questa stessa follia collettiva l’ho ritrovata per la cicirella, cioè i banchi di anguille appena nate, smosse dal fondo dall’orcaferone nel suo dibattersi, in Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo …Anch’essa riversata sulle spiagge ‘per la vita’ dei pescatori affamati…
Ma delle velelle niente sapevo!
Se è un’ignoranza solo mia, o altri a Ponza non ne avevano mai sentito parlare – oppure al contrario se le avevano viste e conosciute – per favore, segnalatelo su queste pagine!
Sandro Vitiello
23 Giugno 2013 at 13:12
C’è stato un tempo in cui capitava spesso che le velelle facessero la loro comparsa tra gli scogli della nostra isola.
Mio padre raccontava che, senza preavviso, quasi per magia, alcune mattine si andava giù a Cala Fonte o al Pitruzziello e tra gli scogli trovavano ammassate tonnellate di Velelle.
Spinte dalla corrente o dal mare si accatastavano vicino alla costa e sembrava quasi ci si potesse camminare sopra.
Una parte abbondante di queste velelle veniva raccolta dentro contenitori di qualsiasi genere e venivano usate per “fare remiggio” (pasturare) o, se chiuse in una sacchetta, per fare esca nelle nasse; il resto rimaneva a marcire tra gli scogli e ammorbava l’aria per giorni e settimane.
Io da cinquant’anni a questa parte non le ho mai viste.
Luisa Guarino
25 Giugno 2013 at 16:41
A me invece è capitato di vederle più di una volta in anni piuttosto recenti (quattro o cinque) sia alla Parata che a Chiaia di Luna. Ed alcune le ho anche raccolte e le ho fatte seccare. Però, bellissime e regali sul mare, sospinte dal vento con il loro blu elettrico, diventano ben presto scolorite e maleodoranti una volta a terra, dopo aver colorato la linea della battigia con ripetute ‘pennellate’. In ogni caso un ennesimo magico spettacolo della natura, e del mare in particolare.