di Michele Rispoli
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Questa storiella è stata da me ascoltata tre volte e sempre raccontata dal maestro Scotti, fratello del protagonista.
Anni cinquanta, Ninotto ’a birra, alias Silverio Scotti, tornò Ponza, dopo aver prestato servizio militare (imboscato) a Napoli, durante la guerra .
Era fidanzato con la futura moglie, Olimpia Vitiello.
Il futuro suocero era ammalato gravemente ed i familiari decisero di portarlo a Napoli in ospedale.
La persona esperta di Napoli era Ninotto, quindi presto detto e fatto: Ninotto accompagnò il suocero.
Il piroscafo di allora, Regina Elena, o altro similare, impiegava circa otto ore per arrivare a Napoli; fermava a Ventotene, S. Stefano, Ischia (tre scali), Procida e quindi Napoli.
Il piroscafo ‘Regina Elena’
Durante il viaggio, dopo Ischia, l’ammalato ebbe una crisi; immediatamente sia i passeggeri che i marinai si adoperarono per cercare un medico tra i passeggeri.
Fortunatamente c’era un medico, imbarcato ad Ischia.
Visitò l’ammalato e subito dopo chiese dei familiari. Ninotto ascoltò il medico che disse: – Entro un certo tempo, pochi minuti, questo muore!
Ninotto: – Ha parlato Chiariello! (grande medico napoletano – NdR).
Trascorso il tempo segnalato, l’ammalato morì.
Ninotto: – Ma chist’ è ’nu scienziato!
Il capitano del piroscafo chiamò a raccolta Ninotto e tutti i passeggeri e disse: – Guardate, se diciamo che c’è un morto a bordo, la polizia ci blocca e non ci fa scendere.
Quindi tutti d’accordo decisero di far passare il morto per ferito in modo da avere la precedenza allo sbarco e non attirare tanto l’attenzione.
Così fu.
Messa la passerella, avvolsero il morto in un lenzuolo, Ninotto lo prese in braccio e si incamminò per scendere…
I marinai: – Primm’ ’u ferit’, presto ’na carrozzella!
Ninotto con il corpo morto in braccio salì sulla carrozzella.
Il cocchiere chiese: – Signuri’, addo’ iamme?
Ninotto: – Ai Pellegrini (ospedale di Napoli – NdR).
Nel chiedere il cocchiere si girò per guardare; il lenzuolo era scivolato dal viso e il cocchiere disse: – Signuri’, nuie amma i’ a Poggioreale! (il cimitero di Napoli – NdR).
Ninotto: – Cammine… iamm’ ’i Pellegrini.
La Chiesa Ospedale dei Pellegrini a Napoli
Arrivati all’ospedale, fuori il portone c’era un campanaccio che suonarono.
Si presentò alla porta un infermiere-portantino, che prima di lasciare il passo voleva vedere: – Un momento, fatemi vedere!
Ninotto: – Facimm’ ambress’… è ferito!
L’infermiere spingeva in fuori, Ninotto cercava di varcare la soglia… fu una lotta!
Alla fine Ninotto con la sua forza si sbarazzò dell’infermiere, arrivò sull’ingresso dell’ospedale sfinito, pose a terra il morto e disse, rivolto all’infermiere:
– …Ecché, m’u purtav’ a’ lucanda… e chiedevo una camera doppia con letti separati?