di Simone Casalino
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’A rapecciòlla – Brassica fruticulosa – è una pianta perenne della famiglia delle Brassicaceae o Crucifere (Cruciferae, in latino tardo significa letteralmente ‘portatore di croce’, per la disposizione dei petali dei fiori, appunto a forma di croce).
Anche conosciuta come ‘cavolo rapicciolla’ (così la riporta Sandro Pignatti, autore di una monumentale Flora Italiana– Ed. Edagricole; 1892) è una pianta alta fino a 60 cm con fusto legnoso alla base; le foglie sono lirate e riunite alla base in rosetta; fiori a petali gialli. Comunissima negli incolti in tutte le isole dell’arcipelago delle ponziane. È commestibile (cotta), ma attualmente, almeno a Ponza, usata solo come alimento per i conigli.
In Sicilia, con il nome di cauricellu è una pianta tra le più usate in cucina.
La specie è diffusa nelle aree che si affacciano sul Mediterraneo centro-occidentale. In Italia la pianta è presente quasi esclusivamente al Sud e peraltro localizzata in particolari aree. Presente anche in Sardegna e nelle regioni costiere tirreniche, fino alla Liguria. Non è considerata ufficialmente pianta officinale e non è soggetta a protezione.
Analogamente ad altre specie, prese ad esempio di una certa famiglia, anche l’umile rapecciòlla ci fa da guida all’intera famiglia delle Cruciferae, tutte piante con il carattere comune dei fiori ‘a croce’
Somiglianza con altre specie
’A rapecciòlla potrebbe essere confusa dai cercatori inesperti con un’altra crucifera Raphanus raphanistrum L. – ramolaccio selvatico, di cui abbiamo la denominazione dialettale romanesca: ’e ramoracce, anch’esso adoperato per uso alimentare, che ha le foglie decisamente più ruvide. I fiori, rigorosamente a crocetta, qui sono prevalentemente bianchi e non gialli e tutta la pianta è più grande, compatta e di un verde più scuro della rapecciòlla, tendente piuttosto al verde glauco.
Altra comune crucifera, è Cakile maritima, una pianta da spiaggia, spoglia, grassa con foglie più o meno incise. Forma a volte piccoli cuscini di vegetazione al limitare delle spiagge, ancora su terreno sabbioso.
Il fiore, simile a quello di altre crucifere, è caratteristico per il colore che va dal viola al rosa.
Il frutto è un baccello doppio di circa 2 cm di lunghezza. I frutti sono adatti al galleggiamento e la pianta si propaga per via d’acqua (…molto più in grande, e in altri climi, anche le noci di cocco fanno così!)
Come per altre piante senza comune impiego pratico, non è noto il nome isolano di questa pianta (o almeno noi non siamo riusciti a identificarlo).
Anche sul libro dei F.lli Mazzella – già citato altrove, in queste schede: Flora illustrata di Ponza, Ed. ‘Al Brigantino’; 1997 – la pianta è riportata come comune (pag. 30, scheda n° 161), ma con la denominazione italiana ‘ravastrello’, non quella dialettale.
Invitiamo chi ne è a conoscenza, tra i Lettori, di comunicarla in Redazione: [email protected]
Compito di questa messa a punto di un Erbario ponzese può anche essere una sistematizzazione più completa di piante comuni, che non hanno avuto finora una precisa definizione.
[Le piante dell’Erbario. (9) – Continua]