di Simone Casalino
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La menta è una pianta erbacea che si può trovare sia selvatica sia coltivata, sull’isola.
Quando si va ad approfondire, si scopre che del genere ‘menta’ fanno parte numerose specie e c’è una grande confusione di nomi al riguardo.
La menta di cui qui si vuol parlare è quella detta a Ponza nèpeta – ‘menta nepeta’ in italiano – ma anche comunemente conosciuta come ‘mentuccia’, ‘nipitella’ o ‘nepitella’. È tipicamente la varietà di menta usata per insaporire i carciofi.
In termini botanici è la Calamintha nepeta o anche Clinopodium nepeta (sinonimi, insieme a vari altri); la Famiglia è, per tutte le mente, quella delle Labiate (per la caratteristica dei fiori di avere un ‘labbro’ inferiore).
In alcune zone d’Italia, tra cui Roma e Lazio, viene impropriamente denominata mentuccia anche la Mentha pulegium, causando una certa confusione con la nepetella: le due specie si possono facilmente distinguere dall’infiorescenza: a sviluppo verticale con fiori singoli quella della nepetella, tondeggiante con fiori ravvicinati quella della M. pulegium.
Due mente a confronto: a sin. Calamintha nepeta (o Clinopodium nepeta, la nostra mentuccia); a dx Mentha pulegium
La nèpeta cresce sull’isola in tutti i tipi di terreno ed è facile scoprirla, camminando in campagna, per l’odore caratteristico che diffonde intorno quando viene pestata o stropicciata.
È infatti una pianta perenne molto aromatica, munita di rizoma strisciante e di stoloni con cui si propaga in superficie (dove posa il fusto mette radici); il suo piccolo fusto è prima sdraiato poi eretto. Le foglie sono opposte, ovate, finemente tomentose (pelose). I fiori formano nel loro insieme un’infiorescenza composta. Il calice è tubuloso, peloso alla fauce; la corolla è rosea o violacea.
Ma tra le due mente più usate sull’isola, bisogna distinguere tra la nèpeta, spontanea, che si è appena descritta e la menta coltivata, dalle foglie più grandi e allungate – Mentha spicata o ‘menta romana’ (altro sinonimo Mentha viridis); quella per capirci con cui (a mazzetti) si spennella l’arrosto di pesce durante la cottura, dopo averla intinta in un intingolo di olio e aceto.
Le mente in genere, nella storia e nella cultura, hanno trovato una varietà di utilizzi. Basti pensare al grande uso che se ne fa in culinaria, ai tanti cibi insaporiti con essa; dai prodotti dolciari, ai gelati e alle granite, dagli yoghurt al thè; insomma la menta è una delle erbe aromatiche più usate dall’uomo, inclusi i molti impieghi in erboristeria e come pianta medicinale (in infuso per aiutare la digestione e stimolare le funzioni epatiche). Già in epoca medioevale era usata come digestivo, per favorire la sudorazione e contro l’insonnia.
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