di Francesco (Franco) De Luca
Dopo la lettura dell’articolo del sindaco Vigorelli: “Un anno dopo(1). Il bilancio del Comune è più sano” (leggi qui) e della risposta del Consigliere Francesco Ferraiuolo: “Considerazioni sul rendiconto 2012” (leggi qui), ho avuto due reazioni contrastanti.
L’articolo di Vigorelli annuncia che l’anno più terribile (amministrativamente) è passato e che il futuro sarà più roseo anche in conseguenza delle nuove tariffe (da ritenersi in questo frangente salutari).
Un sentore di ottimismo mi ha naturalmente preso.
L’articolo di Ferraiuolo obietta: ma come è possibile che una situazione economica comunale giudicata da tutti, a maggio 2012, disastrosa, dopo un anno possa mostrarsi controllata se nulla è stato deliberato che potesse tamponare o correggere quel disastro.
Un sentore di dubbio mi ha pervaso.
Vigorelli scrive che “il Comune nell’anno di sua gestione ha ottemperato a tutte le procedure previste dal decreto Monti sui debiti della pubblica Amministrazione” per cui riceverà 500.000 euro dallo Stato. Che si sommeranno ai 380.000 euro in attivo del Comune.
Ferraiuolo ribatte (con parole mie): “quali sono state le misure adottate dal Comune se ancora non viene definita la somma dei residui passivi e di quelli attivi?”
Da uomo della strada giudico: il bilancio consuntivo comunale per l’anno 2012 è stato approvato e dunque nulla di formalmente scorretto vi è contenuto. Ma se permangono, all’interno del quadro economico comunale, falle, buchi, ammanchi, inadempienze (come fa supporre Ferraiuolo) allora vuol dire che non possiamo starcene tranquilli. Dico noi, cittadini ponzesi. Tanto più che è visibile a occhio nudo la difficoltà economica dell’ Amministrazione.
Così come lo era nel passato: i bilanci venivano puntualmente approvati e la situazione economica comunale affondava scandalosamente.
E allora, cosa dedurre? Azzardo conclusioni valevoli per noi, cittadini ponzesi.
- Dovremo rispettare le norme che l’ Amministrazione ha imposto. Sono da considerarsi “benvenute” perché tendono a risanare il disastro del bilancio comunale.
- Dovremo esigere dall’ Amministrazione una considerazione maggiore, non tanto per il soddisfacimento dei bisogni che la comunità avanza in modo pressante, ma, in linea prioritaria, per la valenza “umana“ dei ponzesi.
Concludo: se lo stesso “bilancio” non diviene uno strumento di comunicazione schietta, umana, non burocratica, paesana oserei dire, non si salderà la frattura che lacera Ponza: Amministrazione da una parte, comunità dall’altra.
vincenzo
22 Maggio 2013 at 16:45
Possono i freddi numeri, le entrate e le uscite, i residui attivi e passivi, i debiti fuori bilancio diventare uno strumento di comunicazione schietta, umana, non burocratica, paesana?
Certo divulgata da Zichichi, anche la fisica atomica e quantistica diventa strumento di comunicazione umana.
Ma non c’è dubbio i numeri hanno un linguaggio e ci piacerebbe, anzi sarebbe doveroso da parte dell’Assessore al Bilancio, che ci raccontasse quale politica si può sviluppare per dare a questi numeri una funzione sociale ed economica per l’isola.
Noi ci accontenteremmo – prima di subire (non accettare) le nuove pillole amare dell’aumento di tasse e imposte – che il nostro Assessore al Bilancio si assumesse le sue responsabilità politiche e rispondesse alle giuste osservazioni poste pubblicamente da Ferraiuolo.