di Italo Nofroni
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Vediamo ora in dettaglio le 17 specie di molluschi protetti per il Mar Mediterraneo.
Famiglia Patellidae
Come detto in altra sede su questo sito (Una rete di conchiglie – 16 maggio 2013), le Patelle sono molluschi ermafroditi, ma i due sessi si manifestano in tempi diversi: gli esemplari nascono maschi e crescono come tali fino circa a metà delle dimensioni dell’adulto, quindi diventano femmine (ermafrotidismo sequenziale proterandro). La cattura selettiva di esemplari grandi e maturi, quindi femminili, tipica di chi raccoglie per scopo edule o collezionistico, può compromettere l’equilibrio dei sessi nelle colonie minacciando la loro stessa esistenza. E’ per questo motivo che le seguenti due specie, le più grandi e le più ricercate di questa Famiglia in Mediterraneo, sono state considerate meritevoli di protezione.
Patella ferruginea Gmelin, 1791
E’ senza alcun dubbio la più bella e la più “famosa” delle Patelle del nostro mare (già illustrata nel primo contributo di questa serie), in grado di raggiungere dimensioni massime intorno ai 9 cm. Un tempo diffusa in tutto il Mediterraneo occidentale, si sta ora rarefacendo sempre più: sporadici esemplari si rinvengono talvolta sulle isole dell’Arcipelago toscano, mentre è ancora abbastanza presente in Corsica e Sardegna (Bocche di Bonifacio e versanti occidentali) ove però i locali la pescano assiduamente per scopo alimentare; più comune in Algeria, Marocco e Spagna meridionale. E’ plausibile che un tempo fosse presente anche nell’Arcipelago Ponziano e lungo le coste laziali: ho infatti personalmente rinvenuto una conchiglia vuota (Fig. 1) nei pressi di Torre Astura (Roma), probabile residuo di un pasto di un abitante del neolitico. Questa specie ha la caratteristica, per lei nefasta, di vivere completamente fuori dall’acqua, bagnata quindi solo da onde e spruzzi, il che ne consente una facile ed immediata individuazione da parte di coloro che la ricercano.
Fig. 1 Patella ferruginea, Torre Astura (Nettuno, Roma), probabile esemplare del neolitico
Patella nigra (da Costa, 1771)
E’ la più grande delle Patelle mediterranee, potendo raggiungere e superare gli 11 cm. Si trova quasi esclusivamente in Nord Africa (Algeria, Marocco) ma sporadici esemplari, di dimensioni però in genere più modeste, si possono rinvenire anche in Spagna nei pressi dello Stretto di Gibilterra. Rispetto a Patella ferruginea, questa specie vive costantemente al di sotto del pelo dell’acqua, fino ad una profondità massima di circa 3 m e questo le consente di essere meno visibile; inoltre, abitualmente le conchiglie sono ricoperte da incrostazioni, alghe, spugne o, come nell’esemplare in Figura 2, da Balani (denti di cane), così da risultare ancora più protette.
Fig. 2 Patella nigra, esterno Porto di Orano (Algeri)
Fig. 3 Patella nigra, interno Porto di Orano (Algeria)
Famiglia Trochidae
Questa famiglia comprende in Mar Mediterraneo una cinquantina di specie distribuite in otto generi. Sono animali erbivori, generalmente litorali, alcuni dei quali vengono raccolti anche per scopo alimentare.
Gibbula nivosa A. Adams, 1851
Il genere Gibbula comprende in Mediterraneo circa 25 specie, tutte abbastanza comuni; fa eccezione Gibbula nivosa, non perché sia realmente rara, ma perché è endemica dell’Isola di Malta e non è (dovrei dire “non era”) ben noto l’habitat in cui vive. E’ quindi specie ardentemente desiderata dai collezionisti che nelle loro vacanze sull’isola la fanno oggetto di intensa ricerca, il più delle volte (fortunatamente) con scarsi risultati. E’ quindi oggettivamente una specie in pericolo di estinzione, probabilmente la più a rischio fra tutti i molluschi del Mediterraneo. Misura circa 8 mm di diametro e vive a modesta profondità.
Fig. 4 Gibbula nivosa, Isola di Malta
Famiglia Cypraeidae
Le Cypree sono fra le conchiglie più conosciute al mondo: anche chi non le colleziona e non se ne interessa non potrà non averne vista qualcuna o magari raccolta come souvenir in occasione di un viaggio. Alcune specie, ad esempio Cypraea tigris dell’Oceano indiano, sono così comuni che vengono raccolte per farne paccottiglia ornamentale (collane, braccialetti, monili) o per essere vendute su qualche bancarella incise a bulino con la scritta “Ricordo di…”. Altre specie sono estremamente rare e sul mercato internazionale raggiungono prezzi da capogiro. In realtà fra gli addetti ai lavori si vocifera che non siano poi così rare, ma che vengano messe sul mercato con il contagocce per mantenere alta la loro valutazione.
Sono conchiglie abbastanza grandi, ovoidi, spesso vistosamente colorate nelle quali l’avvolgimento spirale non è evidente in quanto si avvolgono su se stesse. Sono inoltre lucide e splendenti, tanto da essere state anche chiamate Porcellane, perché il mantello (porzione delle parti molli) quando l’animale è attivo copre completamente la conchiglia.
Questa famiglia comprende oltre 200 specie, diffuse in tutti i mari caldi e temperati del mondo. In Mar Mediterraneo sono presenti complessivamente 7 specie: 4 proprie di questo mare, collocate fra le specie da proteggere e qui illustrate, 2 penetrate dall’Indopacifico in Mediterraneo ove si sono felicemente ambientare, mentre una terza, proveniente dal Mar Rosso, è stata segnalata nel nostro mare solo sporadicamente.
Luria lurida (Linneo, 1758)
E’ la più comune fra le Cypree mediterranee ed anche quella che raggiunge le dimensioni maggiori, fino ad oltre 5 cm. Il nome attribuitole da Linneo non le fa certo onore, ma in realtà esemplari freschi sono veramente belli ed hanno un colorito bruno vinaccia molto intenso; purtroppo col tempo tende a scolorire. Si rinviene a modesta profondità sotto grosse pietre soprattutto nelle acque meridionali. Presente anche in West Africa.
Fig. 5 Luria lurida Porto Cesareo (Lecce)
Zonaria pyrum (Gmelin, 1791)
Specie relativamente comune, si rinviene anch’essa soprattutto nelle acque meridionali, ove però vive a profondità maggiori della precedente in fondali detritico fangosi. Specie molto bella ed apprezzata dai collezionisti, raggiunge dimensioni massime intorno ai 4 cm.
Fig. 6 Zonaria pyrum Canale di Sicilia
Schilderia achatidea (Gray in G.B. Sowerby II, 1837)
Fino agli anni ’70 era addirittura messa in dubbio la sua presenza nel nostro mare, ma successivamente nuovi ritrovamenti hanno consentito di individuare il suo habitat preferenziale e definire la sua distribuzione. Nel Tirreno è rarissima, ma procedendo verso Occidente compare con frequenza sempre maggiore fino a diventare relativamente comune nelle acque della Spagna meridionale e soprattutto lungo le coste dell’Algeria e del Marocco. Presente anche in West Africa. Vive su sabbia e fango a media profondità per cui viene raccolta solo da pescherecci che operano in quell’ambiente. Vero gioiello della malacofauna mediterranea, è specie ricercatissima dai collezionisti italiani e stranieri. E’ la seconda come dimensioni, dopo L. lurida, potendo arrivare quasi a 5 cm.
Fig. 7 Schilderia achatidea, Melilla (Marocco mediterraneo)
Fig. 8 Confronto fra S. achatidea e Z. pyrum, lato superiore (Torre del Mar, Malaga, Spagna)
Fig. 9 Confronto fra S. achatidea e Z. pyrum, lato inferiore (Torre del Mar, Malaga, Spagna)
Naria spurca (Linneo, 1758)
Fra le cypree originarie del Mediterranee è quella che raggiunge le dimensioni minori, intorno ai 3 cm. E’ diffusa soprattutto nel Mediterraneo orientale e meridionale, particolarmente in corrispondenza di isole, a modesta profondità sotto scogli e pietre. Non comune, ma in alcune località (che non rivelerò) decisamente frequente.
Nel precedente contributo l’ho assegnata al genere Erosaria, ma si è trattato di un errore, in quanto è stata recentemente spostata da questo genere al genere prioritario Naria.
Fig. 10 Naria spurca, Isola di Malta
Famiglia Mitridae
Questa famiglia comprende nei mari esotici oltre 200 specie, molto apprezzate e ricercate dai collezionisti. In Mediterraneo ce ne sono solo 3, ma quella qui presentata è certamente una delle più affascinanti e desiderate al mondo.
Mitra zonata Marryat, 1818
Ritenuta, fino agli anni ’70, una delle specie più rare del Mediterraneo, vede ora la sua fama nettamente ridimensionata, in quanto rinvenuta con una certa frequenza in numerose località del nostro mare (Alto Adriatico, Ionio, Tirreno, Spagna meridionale, ecc.). Ciononostante continua ad essere uno dei simboli della malacofauna mediterranea ed una delle specie più ambite dai collezionisti italiani e stranieri. Di dimensioni decisamente grandi per il genere, oltre 8 cm, vive in ambiente fangoso di media profondità.
Fig. 11 Mitra zonata, Marbella (Malaga, Spagna)
Le restanti specie protette saranno trattate nel prossimo articolo.
[Conchiglie. (4) – Continua]