di Simone Casalino
Per la pianta precedente, leggi qui
Per altre notizie sull’Erbario ponzese digita – Erbario – in CERCA NEL SITO
’A cardogna – conosciuto fuori da Ponza come ‘cardo saettone’ – nome scientifico Carduus pycnocephalus, appartenente alla Famiglia delle Asteraceae – è una pianta erbacea abbastanza diffusa a Ponza, dai grandi capolini spinosi.
Il nome specifico (pycnocephalus) deriva dal greco ”pyknos” (= denso, compatto) e ”cephalus” (= testa) e fa riferimento alla compattezza dell’infiorescenza.
È una pianta biennale, che il primo anno produce poco più di una bassa rosetta basale di foglie, mentre il secondo anno fiorisce completamente.
Le radici sono grosse, di tipo fascicolato, e servono da ancoraggio alla pianta, oltre ad essere commestibili.
’A cardogna è una pianta erbacea che si trova sull’isola nei terreni coltivati, ma anche negli incolti pietrosi; di aspetto spinoso, in primavera sviluppa uno stelo che porta alla sommità un fiore rosa-violaceo.
Si racconta che in tempo di guerra, per la fame sofferta sull’isola, furono utilizzate a scopo alimentare diverse piante, tra cui anche la radice e lo stelo della cardogna, dopo averlo ripulito dalle spine.
In altri tempi, comunemente, è un’erba appetita dalle capre.
A detta degli anziani dell’isola le spine del cardo sono capaci di penetrare sotto la pelle e difficili da togliere, per via della loro trasparenza alla luce, che le rende quasi invisibili.
Il nome italiano “cardo” è abbastanza generico in quanto nel linguaggio comune si riferisce a diversi generi e specie di piante caratterizzate da spine. La pianta con cui la nostra cardogna potrebbe più facilmente confondersi è il cardo mariano (Silybum marianum) – una pianta erbacea biennale anch’essa della famiglia delle Asteracee.
Una caratteristica distintiva possono essere le foglie, che nel cardo mariano sono screziate di bianco.
Sulla presenza a Ponza di quest’ultima pianta si sono aperte discussioni che potrebbero trovare ospitalità anche su queste pagine.
Chi l’ha visto? Ci potete inviare foto e dati relativi all’eventuale rinvenimento?
[Le piante dell’Erbario (4) – Continua]