Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa precisazione del Sindaco in merito alla pubblicazione sul sito della Locandina sul Museo storico-archeologico di Ventotene (vedi qui); la pubblichiamo – in deroga alla nostra consuetudine – non come commento a quella notizia, ma come articolo autonomo.
Siamo per fortuna scevri da ‘malignità’ e non gravati da alcuna ‘sindrome da accerchiamento’; semplicemente prendiamo atto delle differenze e dei ritardi della nostra isola, rispetto alle nostre vicine e cugine. Ci sembra un confronto doveroso, non malevolo; da incrementare piuttosto che affossare!
Ci fa piacere che il Sindaco scelga il sito Ponza racconta per portare delle buone notizie – Benvenute! Ce n’é un gran bisogno! – a conoscenza di un pubblico più vasto di quello che segue il sito del Comune: di non troppo agevole fruizione, possiamo dirlo?
Come pure avremmo piacere di comprendere meglio i motivi del voto contrario delle opposizioni.
La Redazione
Carissimi,
il 19 aprile scorso avete stampato un maligno “no comment” in calce al volantino del museo archeologico di Ventotene. Come dire: loro sì, noi no.
Peccato che non viene sottolineato quello che l’Amministrazione sta facendo, che è un fatto pubblico e pubblicato sul sito del Comune.
Ad esempio: il 21 marzo sul sito c’è un avviso esplorativo rivolto a un tecnico qualificato per realizzare lavori nella cisterna romana di via Dragonara, per aprirla alla fruizione pubblica. Fra un paio di giorni i lavori saranno assegnati. Altri siti archeologici saranno a breve resi agibili per questa stagione estiva.
Con quali soldi? Dovrebbe essere notorio che la tassa di sbarco 2012 è stata impegnata dal Consiglio Comunale, su proposta dell’Amministrazione, principalmente per lo sviluppo del turismo archeologico. E questo dal 28 giugno dell’anno scorso. L’opposizione votò contro.
Quanto al Museo, dovrebbe essere notorio che il 13 aprile scorso, quindi una settimana prima della vostra pubblicazione della locandina ventotenese, il Consiglio Comunale di Ponza, con delibera n. 5 pubblicata sul sito, ha finalmente inquadrato e dato il via all’allestimento del Museo che sarà intitolato a Ernesto Prudente. L’opposizione ha votato contro.
Se tutto procederà come l’Amministrazione auspica, la stagione estiva che ufficialmente inizia il 1° maggio, già fine giugno o a luglio potrà offrire a residenti e turisti alcune bellezze archeologiche di Ponza che nessuna amministrazione precedente aveva messo in luce e un primo allestimento del Museo che nessuna amministrazione precedente si era peritata di fare.
Lode a Ventotene e soprattutto al suo sindaco Verde per quello che ha fatto alcuni anni fa. Ponza arriva dopo a scoprire siti archeologici e a aprire un Museo.
Lo ha fatto questa Amministrazione, con il voto contrario di due ex sindaci.
Piero Vigorelli
Enzo Di Giovanni
24 Aprile 2013 at 00:33
Caro Sindaco,
non mi è stato possibile partecipare all’ultimo consiglio comunale, per cui senz’altro mi mancano dei tasselli. Sono costretto perciò a basarmi solo sugli atti ufficiali, che poco dicono, ovviamente del dibattito consiliare, ma che mi consentono forse qualche riflessione.
Ponza ha bisogno di un museo come un naufrago di una zattera, non sembri troppo colorita questa similitudine. Non sto adesso ad elencarne cause ed effetti, ma è del tutto evidente (anche da tante discussioni attive su Ponza racconta) che questa comunità necessita di un collante, di un “trait d’union” che la identifichi e funga da motore per una rinascita culturale e sociale. Del resto il successo del sito sta lì a testimoniarlo: gli oltre 2500 scritti che abbiamo finora raccolto sulle questioni più disparate che hanno Ponza come fulcro cosa sono, se non l’esigenza di non disperdere un patrimonio plurisecolare che chiunque, ponzese o no, riconosce come straordinario?
Che si parli dell’età classica, di monachesimo, di confino, della lotta incessante di generazioni e generazioni di contadini e pescatori, Ponza, come e più di altre isole minori, rappresenta un Patrimonio Storico assolutamente unico nel panorama nazionale, per cui a buon titolo si possono e si devono usare le maiuscole.
Ora, tutto questo, a mio modesto avviso, non è mercificabile. Non si può cioè chiedere di corrispondere oneri finanziari (che nel caso del museo corrispondono a spese di climatizzazione, di sicurezza, di allestimento), come si evince dalla delibera di consiglio, in un settore in cui evidentemente non c’è lucro da realizzare. Non solo a Ponza: in tutta Italia vi sono realtà di rilievo (biblioteche, musei) tenute vive solo dalla caparbietà e dall’amore di volontari che spesso senza alcun sussidio portano avanti la baracca: un esempio su tutti le famose “Biblioteche Civica e Ursino Recupero di Catania”, dove da anni una direttrice coraggiosa combatte una battaglia solitaria per non far morire la struttura. Senza dipendenti. Senza stipendio.
A Ponza, nella povertà generalizzata, abbiamo una forza che aspetta solo di essere attivata: quella del volontariato.
Quando l’anno scorso ci fu il bando sulla gestione museale voluto dalla Commissaria, parteciparono tutte le associazioni culturali di Ponza. Se si leggono le motivazioni addotte, i progetti abbozzati, si ha una facile verifica di quanto entusiasmo, di quante energie sia possibile attivare. Ma a patto che l’Amministrazione si faccia carico degli oneri di gestione dell’immobile (non delle attività, ovviamente). Ci sono fondi comunitari e non: ad esempio la legge n. 40 /99. Al Comune vi sono poi vecchi progetti rimasti finora solo sulla carta: ad esempio quello che prevede la copertura della corte dei Cameroni che potrebbe così essere utilizzata per spettacoli e convegni: perché non tentare di attivare queste strade?
Leggo sempre dagli atti che il mio amico Franco Ambrosino afferma che l’importante sia partire: io aggiungo che il compito di una buona Amministrazione sia invece soprattutto coinvolgere. Questa sì che rappresenta una buona partenza.
Vincenzo
24 Aprile 2013 at 18:32
L’importante è partire? Quante volte siamo partiti, è una vita che partiamo, ma per arrivare di fronte al nulla.
E’ questo che tento di spiegare da tempo: non è importante fare, ma che cosa fare, con chi e perchè!
L’arricchimento non può essere la sola motivazione di una vita umana.
Il turismo ha creato ricchezza ma ha creato scollamento sociale ampliando vizi culturali, mentre deve diventare una risorsa, una possibilità anche economica per ampliare la qualità della vita dei residenti e soprattutto deve creare nuove motivazioni nei residenti per scambi commerciali, culturali, sociali.
Io dico che il primo problema è salvare la residenza invernale e intorno a questo nocciolo di resistenza ricostruire un futuro.
In questo nocciolo duro di residenti l’Amministrazione deve cercare le leve per produrre il cambiamento: leve culturali, commerciali, sociali ed economiche.
Queste “leve” sono i volontari che vogliono rinnovarsi e rinnovare un’esistenza in quest’isola e li ritroviamo nelle associazioni culturali, sportive, ma anche nelle organizzazioni sociali e politiche.
Da lì bisogna partire!
Ma l’Amministrazione non deve dividere, deve unire, coordinare, deve chiamare a raccolta le buone volontà.
Enzo dice il vero. Il Museo è una scommessa da tempo per la cultura, di emergere come valore. Noi abbiamo bisogno di mettere insieme le associazioni di volontari nei vari campi per produrre iniziative: elaborare un calendario di iniziative, religiose, culturali, sociali, ambientali per dare una continuità vitale alla nostra comunità intorno alle quattro stagioni.
Questo è ripartire: insieme la Chiesa con le sue manifestazioni annuali, la Priezza con il suo teatro, il Trinchetto con le sue attività intelligenti, le associazioni sportive, quelle ricreative, quelle culturali.
Il Museo il centro motore di una nuova Comune di individui che fanno rivivere il loro passato, vivendo con fiducia il proprio presente, per dare sicurezza ad un futuro in quest’isola.
Francesco Ferraiuolo
29 Aprile 2013 at 01:04
Il Sindaco si è lamentato di essere stato oggetto di una malignità da parte della Redazione ma, a sua volta, non ha lesinato di lanciare qualche gratuita manciata di malignità sui consiglieri di opposizione; un po’ come il ladro incallito che vede colleghi dappertutto perché pensa che tutti siano come lui.
Non mi duole il fatto che il Sindaco abbia ritenuto di cogliere quest’occasione per polemizzare con l’opposizione poiché il confronto è il sale della democrazia, ma non ammetto che egli l’abbia sviluppata scorrettamente, ad usum delphini, mostrando un quadro distorto della realtà, con lo scopo di lanciare, subdolamente, un’immagine di due ex Sindaci talmente insensibili e disinteressati alle istanze della cultura da votare sconsideratamente contro.
Per prima cosa voglio subito chiarire che io votai a favore dell’introduzione della tassa di sbarco e non contro come asserito ingiustamente dal Sindaco (vedasi, al riguardo, la delibera n. 6 del 28 giugno 2012 pubblicata sul sito del Comune di Ponza), con ciò dando implicitamente il mio consenso affinché il suo gettito fosse destinato agli interventi nel campo del turismo, del recupero dei beni ambientali e culturali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali, come previsto dal D.L. 16/2012 convertito nella legge 44/2012.
Va detto che la suddetta legge stabilisce che i Comuni possono scegliere tra la tassa di sbarco e l’imposta di soggiorno.
Balzano votò, invece, contro l’introduzione della tassa di sbarco e, quindi, a favore dell’imposta di soggiorno per motivazioni, comunque, non certamente contrarie agli interventi di recupero dei siti archeologici.
Quanto al Museo, come ho affermato in altro scritto, io ed il collega Balzano abbiamo votato contro la proposta presentata dalla maggioranza perché la stessa ci è apparsa alquanto sommaria, non corredata da un regolamento per la gestione del Museo, non prevedente, ad esempio, un Comitato tecnico-scientifico preposto alla definizione del progetto culturale e istituzionale dello stesso ed al relativo coordinamento degli interventi, statuente costi ingiusti ed insostenibili per le attuali realtà associative culturali locali, basate sul volontariato e senza scopo di lucro, dotate di buonissime competenze, candidate al suo allestimento ed alla sua conduzione.
Nulla era, poi, previsto per le sezioni archivio storico e biblioteca a cui, pure, la struttura degli ex Cameroni era stata destinata.
Piuttosto che favorire una soluzione raffazzonata che ostinatamente ci è stata riproposta anche dopo le nostre osservazioni, abbiamo ritenuto di fare gli interessi della comunità votando responsabilmente contro, con limpida convinzione ed in perfetta buona fede.
Noi dell’opposizione, per cercare di portare la maggioranza a condividere ciò che ci sembra giusto e migliorativo, abbiamo a disposizione solo i nostri argomenti ed il voto; perché vedere sempre nel voto contrario il sinonimo dell’affossamento di qualche cosa?
Il Sindaco, che sembra avere la sindrome del primo della classe, dice di aver operato per offrire “alcune bellezze archeologiche di Ponza che nessuna amministrazione precedente aveva messo in luce e un primo allestimento del Museo che nessuna amministrazione precedente si era peritata di fare”.
Io vorrei che il Sindaco sapesse che nel lontano passato, compreso il periodo in cui io ho avuto la responsabilità del Comune, le risorse erano poche e si preferiva impiegarle per risolvere i problemi vitali dell’Isola; ricordo che solo per deliberare l’istituzione di un semplice punto luce per illuminare un tratto di strada al buio, in giunta si sudava freddo per trovare la somma occorrente tra le pieghe di un bilancio comunale sempre più somigliante ad una coperta corta che, comunque la tiri, lascia sempre una zona del letto scoperta.
Tuttavia, in quel tempo ed in quelle condizioni, non mancai di inserire nello studio di fattibilità per il progetto di tutela ambientale e di sviluppo socio-economico del Comune di Ponza, finanziato con fondi FESR e nazionali, il recupero del parco archeologico locale; come si sa detto studio aveva lo scopo di dotare l’Amministrazione di uno strumento di programmazione degli interventi in una visione coordinata e globale, realizzato con metodo razionale e scientifico, nonché propedeutico all’ottenimento di finanziamenti europei, nazionali e regionali.
La mia uscita dall’Amministrazione avvenuta nella primavera del 1993 determinò, purtroppo, anche l’arresto del prosieguo del predetto progetto.
Infine, va rimarcato che oggi possiamo parlare di allestimento del Museo perché evidentemente esiste una struttura realizzata per tale scopo non certamente per opera di magia.
Voglio ricordare che il progetto per la realizzazione del Museo-Archivio-Biblioteca nei locali degli ex Cameroni fu approvato dal Consiglio Comunale nel 1986 (Amministrazione Lamonica).
Detto progetto venne ripreso e riapprovato con modifiche dal Consiglio Comunale agli inizi del 1988 (Amministrazione Ferraiuolo); nel corso della predetta Amministrazione si procedette a far ottenere il finanziamento del cennato progetto con fondi del piano triennale per il Mezzogiorno ed in parte con fondi della Cassa DD.PP. nonché, previa regolare gara d’appalto, ad assegnare i lavori di realizzazione della struttura museale alla ditta edile Luigi Assenso.
I lavori furono eseguiti ed ultimati nel corso della successiva Amministrazione Balzano.
Caro (futuro ex) Sindaco lo sa chi sono quei signori prima citati? Sono semplicemente gli ex Sindaci da lei tanto strumentalmente vituperati affinché risalti più nitidamente la sua “grandeur”.