di Martina Carannante
Non è da oggi che chiediamo – come sito Ponza racconta – di aprire un canale di comunicazione con Ventotene; avere là un corrispondente, ricevere ‘in diretta’ fatti ed opinioni dall’isola che più ci è contigua, non solo in miglia marine: per gente, cultura e parentele. Ma finora invano.
Approfittiamo di questa occasione per rinnovare l’appello.
Cugini di Ventotene, scrivete! …Scriveteci!
E che i Lettori di Ponza racconta si facciano parte diligente per stimolare questo contatto che finora è mancato, ma potrebbe essere prezioso per tutti…
La Redazione
Siamo di nuovo qui in questa sede a leggere di paragoni. Ponza e Ventotene, passato e presente.
Ponza e Ventotene: due isole, cugine, ma con storie completamente differenti, con culture di partenza simili, ma sviluppo distante….
Il passato e il presente: tempi diversi, “ere” distanti, il primo fa parte della storia, il secondo la scriverà….
Non credo che metterle a paragone, sia un modo per andare avanti.
Invece di paragonare dovremmo “sbirciare” l’orto del vicino e fare di meglio; invece di puntare il dito dovremmo fare molta più “mea culpa”;
invece di adagiarsi e sottolineare gli errori del passato, dovremmo ripartire da quelli e migliorare.
Siamo tutti uomini, con tutte le caratteristiche e pecche che un uomo può avere, non Superuomini al di sopra di tutto, non dobbiamo cadere in questa voragine. L’Uomo sbaglia e l’Uomo rimedia, chi rimedia non è migliore di chi sbaglia perché a sua volta può sbagliare.
“Chi non ha peccato scagli la prima pietra”, disse Gesù nel Vangelo, vale per tutti: per i ponzesi verso l’Amministrazione, ma soprattutto per l’Amministrazione verso tutti i ponzesi!
Proprio su questa base io direi che se vogliamo veramente andare avanti e uscire da questa assurda situazione di stallo, dobbiamo ‘lavorare’ tutti e non puntare il dito e sottolineare gli errori, perché: “se errare è umano, far morire un Paese è diabolico!”