di Luisa Guarino
Alzi la mano chi nel corso degli ultimi decenni non abbia acquistato per sé, per figli, nipoti, parenti o amici, materiale per la pesca da Totonno ‘i Miniello (il padre si chiamava Carmine, il suo cognome, forse poco conosciuto, era Paesano), sulla piazzetta della Punta Bianca, proprio all’angolo della Salita Scarpellini.
Nel tempo intere generazioni di pescatori e appassionati di pesca subacquea si sono riforniti da lui per canne da pesca, lenze, ami, porparelle, maschere, tubi con boccaglio, pinne, esche, e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticare i cordoncini di nylon di diversi colori per confezionare i caratteristici braccialetti estivi a maglia scoobydoo.
Personalmente l’ho fatto insieme a mio fratello e a tutti gli amici coetanei di allora (che per fortuna sono gli stessi di ora, che è passato qualche anno).
Ebbene, pochi giorni fa anche Totonno (Totónno, con la vocale chiusa, come lo chiamavano i forestieri del nord e del centro) ci ha lasciato per sempre, ed è andato a riposare nel cimitero di Ponza insieme ai genitori e ai suoceri.
Senza di lui, scomparso peraltro a breve distanza da Silverio “Mondiale” (leggi qui) sparisce un altro pezzo storico della Punta Bianca nonché dell’intera isola.
Era nato nel ’32 ed era coetaneo e buon amico delle mie cugine. Anche ora che non era più giovane e che la malattia lo aveva segnato, conservava evidenti nei lineamenti e nella figura quello che era stato in gioventù: un bell’uomo dal fisico statuario.
Della sua vita non so molto, tranne di un lungo soggiorno in America, testimoniato anche dal simpatico accento della moglie Rosa Maria.
So che ogni volta che tornavo a Ponza era una festa reciproca, e se passavo davanti al suo negozio dieci volte al giorno, altrettante ci salutavamo con trasporto: lui con quel sorriso dolce e mite che lo caratterizzava.
Dopo me e mio fratello, anche i nostri figli hanno sempre trovato nel suo negozio qualcosa da acquistare, e in lui un consiglio da ascoltare, tant’è che le caratteristiche buste celesti con il logo dell’esercizio commerciale sono sparsi in vari angoli di casa.
Ci mancherai, caro Totonno, certezza delle nostre estati e del nostro tempo libero.
In questo triste momento, a titolo personale e a nome di tutta la Redazione, esprimo vicinanza e solidarietà con un forte abbraccio alla sua famiglia: la moglie Rosa Maria, i figli Maria Antonietta e Carmine, l’adorata nipotina Veronica, la sorella Rosetta con le sue figlie, nonché nostre care amiche, Rosaria e Monica.
cannella.domenico
11 Aprile 2013 at 11:02
Ho ancora vivo nella mia mente il periodo passato da sergente nella Capitaneria di Porto, ed ogni volta che passavo vicino al negozio, con il sorriso sulle labbra mi dicevi sta arrivando “u’sergent”. Anche questa estate quando sono venuto a comprare le pinne per mia figlia, mi hai ricordato quel periodo di tanti anni fa. Ora ci hai lasciato, tu, che con la tua attività eri molto vicino al mare, possa la tua anima riposare nel celeste mare del cielo. Esprimo alla tua famiglia sentite condoglianze.