di Sandro Russo
La terza Pasqua con Ponza racconta.
Cosa ha rappresentato per Ponza e i Ponzesi questo sito che ha unito le persone attraverso il tempo e i continenti; tra i comuni ricordi e le aspettative; le radici comuni e i desideri condivisi; le discussioni seppur aspre e la speranza in un futuro migliore per l’isola.
Chi ama cercare i significati nascosti dietro le apparenze, potrebbe trovare interessante individuare un filo di continuità attraverso gli anni, nel modo in cui la ricorrenza della Pasqua è stata trattata nel sito.
C’è stata la Ponza del ricordo.
Pasqua 2011 (24 Aprile)
“La santa Pasqua”, di Anna Maria Usai: leggi qui
“Auguri della Redazione”: leggi qui
Ponza tra nostalgia e rimpianto.
Pasqua 2012 (8 Aprile)
“Pasqua”, di Gino Usai: leggi qui
“Pasqua 2012”, di Silverio Lamonica: leggi qui
E quest’anno la Ponza poco mistica, attraversata da tensioni sociali e morsa dalla crisi economica.
Pasqua 2013 (31 Marzo)
“Pensierino pasquale”, di Vincenzo Ambrosino: leggi qui
“Sembra facile augurare buona Pasqua”, di Michele Rispoli: leggi qui
Forse dovremmo ricordare – a noi stessi soprattutto – il significato della Pasqua.
La Pasqua ebraica, chiamata Pesach, celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè.
La parola ebraica pesach significa “passare oltre”, “tralasciare”, e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone. La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l’inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa.
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Con il cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù.
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione (dalla schiavitù d’Egitto).
La Pasqua dei laici è la più difficile da vivere. La liberazione e la resurrezione ricorrono – dovrebbero ricorrere – ad ogni nuovo giorno che nasce.
Ed è un discorso da continuare…
[Buona Pasqua 2013 (in due puntate). (1) – Continua]