di Antonietta Migliaccio
Per un altro articolo sullo stesso personaggio, di Silverio Lamonica, leggi qui
Con il detto “fare come ’u prèut’ ’i Balzano” a Ponza si intende essere tanto attenti ‘in astratto’ ad un aspetto della vita e poi non curarlo adeguatamente su se stessi; ci si riferisce in genere alla pulizia.
Mi raccontava mia madre che ai tempi che lei era ragazzina si usava a Ponza portare il latte a domicilio, casa per casa, direttamente con la capra, e che questo lavoro era affidato ai bambini.
Anche ’u prèut’ ’i Balzano fruiva di questo servizio, ma era particolarmente esigente. Tra tutti i possibili fornitori aveva scelto il fratello piccolo di mia madre (mio zio Luca, scomparso qualche anno fa in tarda età – NdA). Allora era un ragazzino sveglio e scuro di carnagione e il prete l’aveva preferito perché gli sembrava avesse un aspetto particolarmente ‘sano’.
Un giorno che mia madre – abitavano ‘sopra i Conti’- era vicino al pozzo (’a piscina), vede il prete arrancare verso di lei. Le chiede dove stava il ragazzino, Luca, e perché non gli portava più la capra con latte. Convocato, Luca viene di malavoglia e risponde che non ci voleva più andare, perché ‘chille’ era scazzelluse; lo tormentava mentre lui mungeva la capra… E statt’attiente… e sposta chella zizza chiù ’a ’llà… e leva chillu pile…
Ie nun ce vanghe cchiù a purta’ ’u llatte!
A questa ulteriore impertinenza, il prete gli si fa davanti per dargli uno scappellotto, ma Luca è più svelto e se ne scappa, mentre lui si trova sbilanciato e cade lungo disteso nella pozzanghera di fango davanti alla piscina.
Oddio! …i microbi …quanti microbi che mi sto prendendo!
Mia madre, che neanche sapeva cos’erano i microbi, si dà da fare per recuperare la situazione, e con una bacinella d’acqua pulita e una spazzola prova a strofinare la tonaca per levare via il fango… Ma più puliva e più sporco veniva fuori.
Così in situazioni simili a casa nostra si diceva: Nun fa’ comme ’u prèut’ ’i Balzano!
Foto di Mario Giacomelli (1925 – 2000). “Pretini”, dalla serie: Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961 – 1963) – NdR