Attualità

C’era una volta il teatro… Ricordi di un bambino

di Giovanni Conte

 

C’era una volta il teatro quello dei bambini fatto in Parrocchia, il giorno della Befana, fatto di rappresentazioni della nascita di Gesù, di canti natalizi dove alla fine i piccoli ricevevano un piccolo panettone e una stecca di cioccolato bianco.

C’era una volta il teatro, quello della Sacra rappresentazione del Venerdì Santo, dove tanti giovani di tutta Ponza erano impegnati; ora è scomparso vuoi per il desiderio di modernizzazione dei sacerdoti del dopo Don Salvatore, vuoi per una insana rivalità (in questo caso) tra gruppi teatrali.

C’era una volta il teatro fatto a scuola, grazie al professor Mandarino. Un uomo di grande apertura mentale, appassionato dai giovani, e innamorato di quest’isola. Passato lui dopo poco anche il teatro nella scuola è scomparso.

C’era una volta il teatro della “Nuova Compagnia del nuovo teatro ponzese”, e del “Quadrifoglio”. Il “Teatro dei Primi” diretto da Michele Montagna, carabiniere in servizio a Ponza, con la passione per le commedie di Eduardo De Filippo.

Il “Teatro del Quadrifoglio” invece, molto curato nelle scenografie, diretto se non ricordo male da Franco De Luca, si basava anche su spaccati di vita isolana.

C’era una volta il teatro della “Priezza” fatto anche di cabaret vedi le varie “corride” e tante altre iniziative.

Ora invece, cosa posso dire? Il nulla!

Solo sporadiche manifestazioni, mi chiedo il perchè.

Sicuramente la cronica mancanza di strutture, influisce molto. Non a caso un volantino della “Priezza” recitava: “dall’ex infermeria… a miezz a ’na’ via!” …tanto che gli amici della “Priezza” sono dovuti emigrare in continente per fare un po’ di teatro.

Eppure le strutture sembrano esserci! Mi viene in mente la Scuola Elementare di Santa Maria, attualmente occupata solo dall’asilo; con qualche piccolo accomodamento, si potrebbe affidare ai gruppi teatrali qualche aula da usare come deposito per le attrezzature e come luogo di riunione.

Ci sarebbero anche i locali dell’ex Telecom, occupati fino a poco tempo fa da un ufficio dei Vigili Urbani ed adesso libero, per poi non nominare l’innominabile..!

A quanto pare le soluzioni ci sono, e se non ci sono con un po’ di buona volontà da parte di tutti si possono trovare.

Restituiamo alla nostra isola il teatro, perchè scavando nei nostri ricordi, ci renderemo conto che esso è parte della nostra storia!

Colgo l’occasione per fare gli auguri di buon Natale a tutti i Lettori e agli Autori di Ponza racconta.

Facciamo di tutto per recuperare e trasmettere ai nostri giovani le nostre tradizioni e la nostra storia!

Ancora Auguri a tutti.

6 Comments

6 Comments

  1. susy scarpati

    19 Dicembre 2012 at 21:00

    Caro Giovanni… quanto hai ragione! Se avessimo degli spazi sarebbe tutto molto diverso… è amaro preparare un lavoro teatrale e non rappresentarlo a casa propria. Non ci sono spazi. Noi ci muoviamo come possiamo: per le feste abbiamo messo in piedi varie cose tra cui il Presepe vivente… ci autofinanziamo e non chiediamo nulla a nessuno e posso dire a voce alta che siamo un’associazione sempre attiva e presente sul territorio. Ma che vuoi fare… “Munne ere, munne è e munne sarrà”… Buone Feste anche a te amico mio!

  2. polina ambrosino

    19 Dicembre 2012 at 21:07

    Il 2 e 3 gennaio 2012 il ‘Nuovo Teatro Ponzese’ ha messo in scena nei locali della sala parrocchiale di Ponza – porto la commedia “Tonino Cardamone giovane in pensione”. Mille difficoltà per poter fare questo lavoro, ma grazie a un testo veloce e vivace, ad una sola scena che non richiedeva cambi o particolari addobbi e il numero esiguo di personaggi, hanno fatto sì che lo si potesse rappresentare sul piccolo palco della saletta. Un lavoro diverso, con cambi di scena o con 15 personaggi, tipo le commedie di Eduardo, non avrebbe mai potuto essere allestito lì dentro! Ci abbiamo provato ed è andata benissimo! Non è passato nemmeno un anno…
    Caro Giovannino, non so se tu hai saputo di questo spettacolo, ma presumo di sì, non fosse altro che si è appunto recitato nella sala parrocchiale che tu frequenti. E’ vero che a Ponza non è più possibile rappresentare le commedie ogni anno, se non due volte l’anno come avveniva fino a una decina d’anni fa, quando per Natale e Pasqua si riusciva ad allestire gli spettacoli, ma non è giusto dire “C’era una volta il teatro”. Intanto c’è chi lo fa, sebbene non a Ponza, come ‘A Priezza che tutti gli anni ha un appuntamento fisso a Latina e da quest’anno anche a Formia. Il fatto che lo si faccia è fondamentale. Purtroppo non è l’isola a beneficiarne. Il ‘Nuovo Teatro’ l’anno scorso si è intestardito a volerlo fare a Ponza, sebbene i dinieghi iniziali ricevuti dalle autorità volevano metterci con le spalle al muro. Noi avremmo voluto, come sempre, utilizzare i locali della ex scuola media (che durante l’estate erano stati utilizzati per varie mostre), ma la Commissaria Prefettizia e i suoi delegati ci hanno letteralmente impedito di entrarci, poichè definiti ‘inagibili’. In realtà di inagibile vi era solo l’impianto elettrico, ma la scuola media ci è stata vietata. Si sa che per mettere in scena uno spettacolo teatrale occorrono locali idonei e la scuola di Santa Maria non è più come era ai tempi di “Natale in casa Cupiello” (sono passati 29 anni dal 1984) e la struttura ha subìto modifiche. Per allestire le scene ci sarebbe bisogno di spazio e i locali dell’ex Telecom potrebbero essere una soluzione, ma resterebbe comunque da trovare il locale da adibire a teatro. Allora io mi domando: l’ex scuola media, o meglio, il suo salone, unico luogo al momento davvero idoneo a un simile scopo, ora che è agibile, perchè non può essere concesso almeno per rappresentare gli spettacoli? Lo si chiederebbe nei 15 giorni delle vacanze natalizie, negli orari non corrispondenti a quelli degli uffici che vi sono locati, con l’impegno a tenere in ordine, pulito e in perfette condizioni quanto presente nella struttura, cosi come avveniva quando vi era la scuola. Non esiste altro luogo, se non all’aperto, per poter rappresentare uno spettacolo e, sinceramente, recitare sotto le stelle in pieno inverno non mi pare una soluzione. Speriamo che si riesca, in tempi prossimi, a smuovere qualcosa in questo senso, ma mi preme dire un’altra cosa, che è forse più importante di tutto il resto: il teatro è bellissimo ma, come tu saprai, molto impegnativo. Gli impegni di molti per lavoro, famiglia e figli hanno impedito a molti di dedicarvisi. Quasi tutti quelli che resistono sono infatti, almeno dal punto di vista famiglia-figli, ancora liberi… ma i giovani? Tu ricordi il tuo prof. Mandarino che avviò la tua classe all’amore per il teatro… ma dopo di lui le sole forze di un gruppo di ragazzi volenterosi hanno permesso che il teatro a Ponza andasse avanti! Come mai quei giovani di allora, nati fra il ’65 e il ’74 riuscirono a trovare la voglia, il tempo, la forza per fare quello che facevano? Come mai oggi è così difficile trovare nuove leve?? io mi auguro che intanto i locali dell’attuale Sala Pisacane siano resi fruibili dai gruppi teatrali, poichè attualmente è quello il problema maggiore: non avere dove farlo, il teatro. Poi, però, trovare nuova linfa non è scontato. Sarà più facile che tornino a recitare quelli che iniziarono negli anni ’80 piuttosto che vedere salire sul palco quelli che sono nati dopo gli anni ’80…

  3. Giovanni Conte

    19 Dicembre 2012 at 22:31

    Cara Polina sono ben consapevole delle difficoltà; ci sono sempre state, soprattutto con le istituzioni. Sapevo dello spettacolo del nuovo teatro ponzese, anzi posso dire di averlo saputo in anteprima perchè avevo letto il copione a casa di un amico comune. Io sono stato uno di voi ed in un certo senso mi sento ancora uno di voi, credo perciò tu possa capire il mio stato d’animo, forse dovevo scrivere ‘c’era una volta il teatro a Ponza’, ma la sostanza non cambia di molto. Per quanto riguarda i locali dove fare gli spettacoli io nel mio articolo ho scritto “per poi non nominare l’innominabile”. Mi riferivo al Museo. Qui forse mi prenderò qualche tiratina di orecchie da qualcuno, ma ben venga se serve a risolvere il problema. Io sono dell’avviso che una parte di esso debba essere adibito a teatro; ne ho parlato anche con qualcuno dell’Amministrazione, che si era detto disponibile a discuterne. Se son rose fioriranno. Per quanto riguarda le nuove leve sono dell’avviso che se non riiniziamo a fare teatro a Ponza, nessuno si potrà appassionare per mettere a disposizione il proprio tempo da dedicare ad esso. A te Assunta posso solo dire grazie per tutto quello che fate tu e la “Priezza”. Ne abbiamo passate tante insieme, che non basterebbe un giornata intera per ricordarle tutte. Vorrei chiederti se ti ricordi delle serate passate nella scuola media con le mitiche frittate di mia madre, e delle cenette preparate da te nelle case dove iniziavamo a leggere i copioni delle commedie? Nel salutarvi tutte e due vi auguro ancora Buone Feste.

  4. susy scarpati

    20 Dicembre 2012 at 15:53

    Eh… e certo che me le ricordo! Abbiamo cominciato il nostro cammino con il teatro a 12 anni e quest’anno mettiamo in scena il nostro primo lavoro: Non ti pago.
    ‘A Priezza si muove con entusiasmo e con molte difficoltà, però quello che ci rende forti è l’apprezzamento e l’incoraggiamento della gente…
    Giovanni… “Ahhhhhhh… chiste coste 1500 c…..e! ”
    Buone Feste!

  5. polina ambrosino

    20 Dicembre 2012 at 16:31

    Ci vediamo tutti, vecchie e nuove conoscenze, amici, conoscenti e affini, per organizzare la recita per Pasqua?

  6. Giovanni Conte

    20 Dicembre 2012 at 18:34

    Sì Polina se ne può parlare, anzi di sicuro ne parleremo.
    Spero che in questo dibattito si inserisca anche qualcuno delle alte sfere, per farci capire se abbiamo qualche speranza di ritornare a fare teatro come in passato. Ad Assunta chiedo se un giorno sarà possibile rimettere in scena “il Papocchio”

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