Isola sola, stesa sopra l’onda
come una bella donna addormentata
che custodisce intatto il suo mistero,
isola
dove indugia volentieri
solitario il Maestro
e i suoi pensieri
asseconda
e il poeta che ha nel cuore
ascoltando il silenzio cantatore
mentre rimira l’Orsa e le altre stelle
pallide, vaghe, tremule fiammelle.
Isola sola, stesa sopra l’onda
atomo verde
Zolla di silenzio
dove prova il suo canto il dio del vento
dove arpeggia e sciaborda il dio del mare;
isola
dove la sua dimensione
ritrova il tempo
e il passo suo costante
col sorgere del sole del levante
coi fasici ritorni della luna
che le maree sotto il suo raggio aduna;
isola sola, stesa sopra l’onda,
forse sopra dite la mia risposta
lungamente cercata
alla domanda
che si arrovella in fondo al mio pensiero
anch’io ritroverei:
quale sia il fine
dell’ umana vicenda,
quale il senso
della mia storia piccola e finita,
quale traguardo al vivere terreno
oltre l’angusto tempo della vita;
quale impronta rimanga
quale segno
d’un cammino percorso con impegno
ed a gloria di chi
da chi voluto
da quale Dio o Fato sconosciuto?!?!
Isola sola, stesa sopra l’onda,
languida e molle all’occhio di chi guarda
sogno di pace e quieta accettazione
dell ‘essente
serena perfezione
d’integrata armonia dell’Universo
eden del cuore,
bella isola sola,
terra lontana a nome Palmarola,
guardando la tua grazia e il tuo mistero
seguiterò ad indagare nel pensiero
l’inevaso perché
per chi
da chi
scoccò la freccia per cui son qui
mirandoti da sola
in lontananza
vaga come un’effimera speranza.
Irene De Pace