di Silverio Lamonica
Proprio stamane ho letto con interesse un articolo di Iannuccelli su “Latina Oggi” dal titolo “Una nuova toponomastica per Ponza”. Il noto giornalista lamenta, in sostanza, che gli illustri ex confinati politici non siano adeguatamente ricordati nella toponomastica locale, anzi si ignora se e in quali dimore abbiano soggiornato.Aggiunge anche che una targa sia stata affissa sull’entrata della casa di via Dragonara dove soggiornò il Duca Camerini e un’altra fu affissa per l’eroico tenente dei bersaglieri Mario Musco, ponzese doc quest’ultimo. Fin qui l’articolo. Non intendo affatto entrare in polemica con l’amico Iannuccelli che stimo come persona e come giornalista, però non posso non meravigliarmi che egli non abbia fatto alcun cenno ai nostri illustri concittadini (ad eccezione di Mario Musco). L’amico Iannuccelli saprà senz’altro che Ponza vanta come suoi figli personaggi come il Prof. Ezio Coppa, padre costituente, il quale si prodigò per i suoi concittadini mettendo a loro disposizione le sue notevoli capacità professionali nella medicina, senza badare al loro “orientamento politico”; erano tutti ponzesi come lui e pertanto sentiva il dovere di aiutarli (oltre che pazienti comunque da salvaguardare). Così fece il Dott. Silverio Martinelli, sempre vicino ai suoi assistiti, di giorno e di notte, con il bello e il cattivo tempo si recava a domicilio per assistere gli ammalati. E potrei continuare con Mario Vitiello – sindaco e nella sua farmacia non si stancava di dispensare consigli per lenire le sofferenze dei suoi concittadini. Mons. Dies, di cui è già stato scritto ampiamente su questo sito: l’intitolazione del Piazzale della chiesa al suo nome sarebbe più che appropriato. Don Gennaro Sandolo, indimenticabile curato di Le Forna che condusse uno stile di vita a dir poco francescano, sempre accanto ai suoi parrocchiani. E potrei continuare con Ernesto Prudente cui sarà intitolato, giustamente, il museo e con il sindaco Antonio Feola (Totonno Primo) che salvò i suoi concittadini dalla fame nel tremendo periodo bellico. Del resto molte sono state le proposte su questo sito. Comunque io propongo di apporre delle targhe sulle case e gli edifici dove hanno soggiornato i confinati, creando un apposito “itinerario della memoria” come suggerisce Iannuccelli e di intitolare le strade (che sono in numero limitato) agli illustri concittadini ponzesi.
Agli amici di Ponza Racconta e al Comune un’ultima proposta: raccogliamo “il materiale” necessario per commemorare gli ex confinati politici per apporre le targhe sulle loro dimore, e le biografie dei nostri illustri concittadini del passato, così nella prossima primavera (aprile maggio) con una serie di manifestazioni, si inaugureranno le nuove targhe.
P.S. Si accolgono, ovviamente, altre proposte.
arturogallia
23 Ottobre 2012 at 00:06
Proporre un percorso storico-culturale sui “luoghi della memoria” è sicuramente un’idea interessante che oltre a commemorare il passato e i suoi protagonisti, ha la duplice funzione, da una parte, di istruire le giovani e le future generazioni sulle persone che hanno vissuto l’isola, mentre, dall’altra, può essere il volano intorno alla quale promuovere una – nuova – immagine di ponza legata non solo al turismo delle tre S (sea, sand, sun).
La promozione di un turismo diverso da quello marino favorirebbe l’afflusso di turisti anche in periodi diversi dall’estate e apporterebbe un indubbio beneficio economico alla popolazione ponzese. Sarebbe un turismo altamente selettivo e, probabilmente, privo dei danni del turismo di massa, che deturpano l’ambiente insulare.
Di risorse simili, Ponza è ricchissima, basterebbe tutelarle un po’ di più e vederle come una possibile risorsa economica e non solo come un ostacolo…