Arrivare a Ponza nel periodo invernale diventa sempre più difficile. Molte volte rappresenta una vera e propria avventura, a danno dei ponzesi, del turismo, di tutti coloro – sono tanti – che per motivi di lavoro debbono recarsi nella maggiore delle isole dell’arcipelago ponziano. A fine settembre non si effettuano più i collegamenti da Anzio, San Felice Circeo, Napoli, da Terracina con Libera Navigazione del Golfo, il servizio da Fiumicino non esiste più da qualche anno. La nave Carloforte, della compagnia Snap, non sempre effettua il servizio invernale da Terracina, per cui l’unico punto di riferimento rimane il porto di Formia. Ma anche qui le corse sono state ridotte. Il catamarano della Laziomar che parte alle 15.30 da Formia fa il giro di Ventotene con più di due ore di percorso, la nave della Laziomar, la Tetide, effettua una sola corsa da Formia, con tre ore abbondanti da stare a bordo. Il presidente dell’associazione commercianti, Tommaso Tartaglione, sottolinea: <Anzio è un punto di riferimento molto importante per la nostra isola, le corse non si effettuano più, come possiamo pensare di allungare la stagione turistica?>.In effetti, il collegamento con la città neroniana è di una importanza fondamentale, quando la compagnia Vetor effettuava un servizio invernale dal venerdì al lunedì erano molti i possessori di seconde case a trascorrere il fine settimana a Ponza. Insomma, si è tornati indietro di molti anni. Problemi anche nel mondo della scuola. Mancando l’aliscafo delle 8.30 da Formia per Ponza, come fanno il lunedì mattina gli insegnanti, dalla materna a ragioneria,a raggiungere gli istituti? Le classi rimarranno scoperte. Anche la Federcalcio pontina è preoccupata. La squadra ponzese partecipa al campionato di seconda categoria, molte partite sono a rischio. Un problema importante da sottolineare è quello delle compagnie Snip e Snap che effettuano collegamenti da Terracina con le navi Carloforte e Maria Maddalerna. Quest’ultima, abilitata al trasporto di carburante, può far salire a bordo solo nove passeggeri. Gino Di Russo, uno dei soci,è preoccupato: <Dobbiamo riscuotere un milione e mezzo di euro dalla Regione Lazio, i lavoratori non ricevono lo stipendio, come facciamo ad andare avanti?> La Snap e la Snip hanno chiesto l’intervento della Prefettura di Latina, si sono rivolte a tanti personaggi politici ed amministratori ma senza risultato.
Paolo Iannuccelli