di Luisa Guarino
Tra i punti critici di Ponza su cui intervenire indicati dal sindaco Piero Vigorelli e riportati in un “Decalogo” sulle pagine del quotidiano “La Provincia” di domenica 8 luglio, al numero 7 viene indicata la voce “Differenziata per gestire bene i rifiuti”.
Sottolineando che a Ponza la differenziata è pura utopia, almeno per il momento, mi limito a illustrare con immagini eloquenti alcune piccole grandi sciatterie della gestione rifiuti. Le foto sono state scattate in occasione di un mio recente soggiorno di fine giugno.
Cominciamo con la spiaggia di Sant’Antonio, dal cui muretto da sempre si getta tra i massi di sotto impunemente immondizia di ogni genere. Prevedere un’operazione di pulizia anche di volontari appare impraticabile, sia perché la voglia è nulla sia perché il posto è scomodo (non lo si fa neanche dove l’arenile è completamente aperto). L’unica soluzione forse sarebbe installare una sorta di rete raccogli-rifiuti, che il personale addetto potrebbe provvedere a svuotare senza grandi problemi.
Dietro la Caletta, ben ‘nascosta’ tant’è che non la frequenta quasi nessuno, c’è una sorta di isola ecologica, con bidoni per gli oli esausti. Ora, a questi bidoni stracolmi se ne sono aggiunti con il tempo molti altri, che tra l’altro impediscono l’accesso al cassonetto per la plastica, scoraggiando così anche quei pochi che volessero differenziare. Per restare in tema, sulla banchina sotto il tunnel di Sant’Antonio, i cassonetti per la carta e per la plastica restano stracolmi per giorni e giorni. Inoltre i cartoni vengono spinti all’interno a forza senza neanche essere ripiegati, occupando così uno spazio enorme. Non sarebbe il caso di prevedere dei punti di raccolta appositi come avviene in città? Infine, e questo vale per tutte le aree con cassonetti, le incannucciate realizzate diversi anni fa per nascondere la bruttura dei recipienti sono tutte distrutte: ci vuole tanto a sostituirle?
Con una recente ordinanza se non sbaglio l’Amministrazione ha invitato i ponzesi, commercianti e non, a rendere l’isola più bella con piante e fiori: e molti passi in questo senso già erano stati fatti dagli esercenti più illuminati e sensibili. Ma guardate questo vaso vuoto e rotto che fa ‘bella’ mostra di sé sul sagrato della Chiesa…
Cosa ci vuole a sostituirlo con uno nuovo pieno di piante fiorite? E cosa ci vuole a impedire la sosta delle auto sul piazzale stesso? A Ponza ormai ci sono più auto che barche. Si potrebbe fare molto cominciando proprio dalle ‘piccole cose’, per questa nostra “Perla del Tirreno” così malandata.
Luisa Guarino