Ambiente e Natura

Il Faro della Guardia di Ponza, luogo del cuore

di Serena Nogarotto (*)

 

Chi non è mai rimasto incantato ad osservare un faro e il suo fascio di luce che danza sul mare? Avvolto in un’atmosfera magica, il faro è custode silenzioso di innumerevoli storie scandite dal rumore delle onde sugli scogli e dal canto del vento. Punti di riferimento per la navigazione marittima, oggi il numero di nuovi fari costruiti è quasi fermo, sostituiti da sistemi digitali. Anche l’affascinante figura del “guardiano del faro” è ormai scomparsa, lasciando però il suo alone di mistero su questi luoghi, veri tesori da proteggere e conservare.

Nel nostro territorio ce ne sono molti, ma mi vorrei soffermare su uno in particolare: il Faro della Guardia dell’isola di Ponza. Perchè proprio questo? Oltre ad essere un luogo meraviglioso, è stato proposto come bene da proteggere nell’ambito del sesto censimento Fai – I luoghi del cuore, iniziativa promossa appunto dal Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con l’Istituto bancario Intesa – Sanpaolo, che consiste nel censimento dei siti più cari agli italiani. Un interessante progetto per sensibilizzare la popolazione nazionale al valore artistico e naturalistico del Paese. Infatti, una volta che il bene risulterà selezionato si affronteranno (da parte della Fai, la Banca Sanpaolo e gli altri Enti cointeressati), i primi passi per recuperarlo e renderlo di fruizione pubblica. E, secondo me, questo luogo della nostra cara isola pontina, è davvero un “Luogo del Cuore”, per tutti i ponzesi e per i numerosi turisti che ogni anno approdano sulla fantastica terra.

Il Faro della Guardia è stato edificato nel 1886, e fino al 1975 è stato mantenuto da tre fanalisti che si alternavano nei turni di guardia. Ora è automatizzato e funziona con il sistema a valvole solari e, ancora oggi, la “lanterna” è attiva ed indispensabile alla navigazione. Purtroppo, a causa di decenni di abbandono, adesso è in pericolo. Un luogo unico, forse un pò faticoso per raggiungere la sommità del faraglione che lo ospita, ma proprio per questo capace di offrire ai fortunati una vista ed una sensazione senza eguali. In direzione sud di Punta della Guardia, a 13 miglia circa, inizia la fossa più profonda del Mediterraneo: 3730 metri!

Insomma, un incantevole terrazzo sul Mediterraneo da proteggere e salvare! Per fare ciò è fondamentale raggiungere il maggior numero di segnalazioni ed ottenere il restauro del faro, per fare ciò sono previste tre modalità: il sito internet www.iluoghidelcuore.it ; la compilazione delle cartoline predisposte all’occorrenza e reperibili presso le sedi della Banca Intesa- Sanpaolo; la raccolta firme presso i banchetti fissi e mobili, che saranno posizionati nell’isola e a Latina.

Tre, due, uno… votate!

Credo che il modo migliore per chiudere sia lasciare spazio ai versi della straordinaria Alda Merini…

“Quello è il faro e noi sui gradini dell’immaginazione indoviniamo i flutti dove vanno.

Mi stringi forte ora su questo scoglio illuminato dalla luna mentre mi bagna il mare, con spruzzi di topazio profumato.

Quando poi mi cingi i fianchi mi offri i brividi che dà la notte scura ed io, riesco anche a sentire le note gutturali di sirene.

Non è mai freddo qui pur se l’inverno dell’assenza nevica malinconia beviamo assenzio, per riscaldare il pensiero per sublimare l’acme del momento.

Sì, quello è il faro, e la sua luce guida smarrimenti sopra ai miei fogli arrotolati sull’onda di ritorno”.

 

(*) Dal Blog di Serena Nogarotto, giornalista

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