Caloro Francesco Carlo

Notizie su Mimì Dies

Riceviamo in Redazione questa richiesta, che giriamo ai nostri Lettori

 

Scusate innanzitutto il disturbo di questa mia. Mi rivolgo a Voi nella speranza di avere qualche notizia riguardo un Vostro concittadino Cosmo Dies detto ‘Mimì’ che nel 1968 fu scelto dal cineasta subacqueo Vailati come componente la prima spedizione subacquea italiana per l’immersione sul relitto della motonave ‘Andrea Doria’ nelle acque dell’Atlantico.
Della spedizione, oltre al Vailati e al Dies, facevano parte due altri subacquei italiani, Stefano Carletti  (che in un bellissimo libro ‘ANDREA DORIA -74’ pubblicato nel 1968 scrisse il resoconto dettagliato di quell’avventura), e Arnaldo Mattei.

Nella speranza di un Vostro riscontro, anticipatamente Vi ringrazio,
Francesco Carlo Caloro.

(in allegato la foto del libro)

6 Comments

6 Comments

  1. polina ambrosino

    27 Maggio 2012 at 21:13

    Circa un anno fa, non riuscendo a dormire, guardavo la tv e scelsi rai storia. Era molto tardi. Iniziò un documentario dell’Istituto Luce, vecchio di una cinquantina d’anni, che riguardava il ritrovamento del relitto dell’Andrea Doria. La voce dello speaker, chiara e ferma, raccontava le immagini come si faceva allora, in modo dettagliato e curatissimo. Si sentiva l’emozione dei subacquei nel suo racconto, la grande tenacia nell’affrontare un mare profondissimo e sconosciuto con mezzi non proprio sicuri. Uomini che coraggiosamente sfidavano l’ignoto e i loro limiti. Comparve sullo schermo un uomo, a torso nudo, una quercia, si diceva allora, capelli ondulati, viso dai lineamenti decisi, forti, un uomo come veniva rappresentato nell’antica Roma. Mia madre alzò lo sguardo in quel momento dalle parole crociate che stava facendo e si bloccò: Gesù!! chille è Mimì Diés!!… Mi spiegò quindi che era un esperto uomo di mare, un conoscitore delle sue insidie e della sua forza e fu scelto appunto da chi organizzò la spedizione per il ritrovamento dell’Andrea Doria. Il documentario illustrò tutte le fasi, persino il rischio di morte di un subacqueo che, fortunamente, si salvò grazie alla presenza della camera iperbarica presente a bordo… persino la preparazione di un pranzo, lì sulla nave, a base di “felloni” preparato da Dies… quella sera fortunatamente scelsi il canale giusto al momento giusto!

  2. Carmela Argiero

    29 Maggio 2012 at 06:23

    A proposito del signor Dies ricordo anch’io il signor Mimì, una persona alta, con i capelli brizzolati… Lo cito qui perché io non ricordo bene se lui era il padre (o forse lo zio) di una bambina – una signora adesso – di nome Ermenegilda Maria Dies.
    Questa bambina, più piccola di me, veniva spesso dalle suore; era molto legata a me, la sera voleva che io la riaccompagnassi a casa: mi ricordo una palazzina color senape e aveva un balcone in alto che si affaciava sul Corso… I ricordi sono vaghi, però questa bambina mi è rimasta nei ricordi. Mi rivolgo a voi tutti: se ne avete notizie, sarei felice di sentirla e riabbracciarla. Nella speranza attendo, con affetto Argiero Carmela

  3. silverio.tomao

    11 Giugno 2012 at 20:22

    Vi ho inviato giorni fa un commento che però non trovo pubblicato. Lo invio di nuovo
    Grazie
    Silverio Tomao

  4. silverio.tomao

    11 Giugno 2012 at 20:27

    Notizie su Mimì Dies:

    Mi dispiace molto che la figura di Mimì Dies sia oggi poco conosciuta e che circolino poche frammentarie notizie sulla sua biografia. Cosmo (Mimì) Dies è stato un personaggio straordinario, per le innumerevoli attività svolte, per la passionale carica umana e per il lustro che ha saputo dare all’Isola di Ponza. Lo ricordo con simpatia e nostalgia per le suddette doti ma anche per la sua figura di grande subacqueo ed amico fraterno di mio suocero Alberto Migliaccio. Da medico ricordo anche la straordinaria forza d’animo che seppe dimostrare nel combattere le sue gravi malattie.
    Subacqueo, organizzatore di viaggi e spedizioni in tutto il mondo, affermato ristoratore , uomo di spettacolo, Mimì Dies rientra in quel ristretto gruppo di cittadini ponzesi che hanno lasciato un’indelebile traccia di sé.Nel 1951 ottiene il 7° posto al campionato italiano assoluto di pesca subacquea disputato a Ponza e Palmarola, competizione che vide la vittoria del grande Raimondo Bucher, il 3° posto dell’indimenticabile Silverio Zecca ed il 6° di Bruno Vailati, futuro compagno di lavoro e avventure di Mimì. Erano gli anni pioneristici della subacquea e Ponza costituiva allora la vetrina per eccellenza per questo nuovo ed entusiasmante sport.L’amicizia e la condivisione di comuni interessi determinarono il nascere di una proficua collaborazione tra Mimì e Bruno Vailati , collaborazione che li portò in tutto il mondo a scrivere e produrre indimenticabili opere cinematografiche dedicate al grande mare ed ai suoi straordinari abitanti. Vailati veniva da un impegnato passato di partigiano e da una intensa attività di regia in film di ambientazione storica e mitologica ma per il suo grande amore per il mare si dedicò successivamente a produrre opere cinematografiche dedicate al sesto continente, caratterizzate da un grande successo e valore divulgativo. La prima fu quello straordinario gioiello che è tutt’oggi Sesto Continente, dedicato alla spedizione subacquea in Mar Rosso cui partecipò anche Silverio Zecca. Successivamente suo collaboratore insostituibile in altre straordinarie avventure ed opere cinematografiche fu proprio Mimì Dies che ricoprì il delicato ruolo di Organizzatore Generale delle spedizioni e dei documentari prodotti. Ricordo solo alcune delle opere più significative: Uomini e squali, Sette mari, Cari mostri del mare, Enciclopedia del mare (nominato per il Nastro d’Argento),Andrea Doria, Uomini del mare, Alla scoperta del mare. E’ indubbio che un contributo fondamentale alla realizzazione ed al successo di tali opere sia da attribuire a Mimì Dies, in un’epoca pioneristica , piena di difficoltà ma anche di fascino irrangiungibile.
    Successivamente poi Mimì si dedicò con la sua famiglia, anche in questo caso con successo, ad una qualificata attività di ristorazione , svolta sia nella sua isola sia nella Capitale.Questi sono i dati che ho di Mimì Dies, personaggio che ho conosciuto e che ricordo con grande nostalgia, così come tanti altri ponzesi vissuti in un’epoca ormai lontana.
    Silverio Tomao, Roma 8 giugno 2012.

  5. francesco carlo

    13 Giugno 2012 at 03:19

    Grazie di cuore a tutti. Un grazie particolare al Signor Silverio che attraverso la Sua rievocazione ha colmato una delle tante mie lacune riguardo fatti e personaggi che hanno come denominatore comune il mare.
    Credo di fare cosa gradita riportando di seguito il profilo di Mimì Dies, così come lo descrisse Stefano Carletti nel lontano 1968, nel suo bellissimo e interessante libro ‘ANDREA DORIA -74’. Il ritratto che ne vien fuori è a dir poco straordinario!
    Con stima,
    Francesco Carlo Caloro

    “Mimì è una specie di gigante con una voce di tuono, capelli ricci e folti,formidabile mangiatore, accanito fumatore e giocatore incredibilmente fortunato. Ha girato
    tutto il mondo, prima imbarcato sulle petroliere e poi al seguito di Bruno (Vailati) di cui è fedele collaboratore da dieci anni. Dovunque ha ‘punito’ persone, come egli stesso ama dire, con le carte da poker e posso assicurare, per esperienza diretta, che non è vanteria.
    E’ nato a Ponza e della sua isola parla sempre con indicibile nostalgia; quando può vi passa qualche ora e sogna di ritirarvisi un giorno a trascorrere il suo tempo con una piccola barca e una lenza. Mimì ha un talento eccezionale per la cucina, e più volte, quando eravamo saturi di cibi esotici, ci ha soccorso preparandoci squisiti spaghetti e piatti di pesce. Simpatico ed estroverso, riesce sempre a risolvere le difficoltà stringendo rapidamente amicizia con chiunque.
    Ed il buon Mimì è stato sempre impareggiabile quando eravamo impegnati nelle immersioni sulla ANDREA DORIA. Ci faceva da guida dalla superficie. Con perizia eccezionale seguiva ad intuito i nostri spostamenti sul relitto quando per le cattive condizioni del mare, era impossibile vedere le nostre bolle d’aria. Sempre pronto alla soluzione d’emergenza, mai una volta lo abbiamo trovato fuori posto: nella nebbia e col vento, ci aspettava con un piccolo canotto per garantirci una corretta decompressione. A lui erano affidate tutte le apparecchiature di immersione, sempre pronte alla bisogna; lui custodiva con premura tutte le parti di rispetto, sempre pronto ad ogni evenienza con una versatilità stupefacente. Di questo io gli sono grato, come gli sono grato per la predilezione per me, nonostante gli abbia ‘amareggiato’ il lavoro, sottraendogli, diciamo così, un pacco di speciali sigarette e una bottiglia di whisky che si trascinava dietro dalla Francia e che aveva accuratamente nascosto.”

  6. Anna Dies

    28 Agosto 2012 at 23:38

    Zio Mimì Il Gigante buono,
    Un uomo adorabile lo aspettavamo con ansia da bambini quando dai suoi viaggi ci portava le “pizze” da proiettare in anteprima sulla parete di casa mia. Era meraviglioso ascoltare le sue descrizioni dell’avventuroso viaggio. Per anni ho giocato a nascondermi nella gabbia antisqualo, usata nella spedizione Andrea Doria, che aveva trovato ricovero nel giardino di casa mia. Ho viaggiato con la fantasia ed ho ancora nella testa le musiche di Riz Ortolani … ho consumato quell’LP .
    E lui ci voleva bene e ce lo dimostrava con la sua allegria la gioia di rivederci di abbracciarci, e, quando da Roma dove abitava veniva a Gaeta, era festa grande.
    Nato a Gaeta ponzese di adozione, cittadino del mondo abitava a Roma, ma con un pezzo di cuore a Gaeta dove veniva per ritrovare le sue radici e ritemprare l’anima. Un gentiluomo. La sua onestà, eredità di una famiglia di solidi principi, l’ha coltivata ed accresciuita vivendo la vita nella condivisione di ogni sua cosa. Troppo presto il buon Dio ce l’ha portato via. Io però come diceva mio padre, voglio continuare a credere che stia facendo un viaggio alla ricerca di un corallo o di un relitto misterioso.

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