di Franco De Luca
Sento stridìi nell’aria, esco nel cortile e alzo gli occhi. Tre falchetti si azzuffano in volo. A me così appare il loro rincorrersi, il gettarsi l’uno contro l’altro, il rapido fuggire di uno e l’altro che gli si picchia addosso con grida stridule.
Nel cielo sareno, solo un po’ mosso da un venticello fresco, i tre rapaci volteggiano lacerando la calma che la primavera dona alla nostra isola.
Sembrano i tre contendenti a sindaco. La loro è una zuffa strumentale alla chiamata elettorale, e tale deve rimanere.
Ponza in questi periodi promana dalla sua natura messaggi che darebbero contenuti e valori a campagne di pubblicizzazione turistica. Certo non di tipo balneare bensì di ritempra mentale e psichica.
La natura avvolge con la mitezza della sua temperatura lievemente mossa da un venticello profumato di ginestra. I frulli degli uccelli migratori ti rendono attento lo sguardo: passano in alto volatili dal verso simile a papere, dalle viti le piccole pigne fanno capolino e a mare l’acqua schiuma leggera vicino alla costa.
Sento un raglio proveniente dai Conti e ’u iscaiuolo esce a gettare le reti.
I tre falchetti intrecciano ancora voli fra di loro e non sembrano più in lite nel cielo di nuovo regno della quiete.
Francesco De Luca
[Schizzi di salsedine da Ponza (20) – Continua]