di Lino Catello Pagano
Ho mosso i miei primi passi, lungo le tue vie
Ho respirato la tua aria pura e leggera fatta di salsedine
Mi hai lasciato andare sapendo che sarei ritornato
Mi hai visto crescere come cresce il grano.
Di te ho bevuto fino a saziarmi, ora mi manchi
Sì, ora mi manchi, mi mancano quegli spruzzi di sale sulla faccia
Mi mancano le tue strade acciottolate dove i miei zoccoli facevano rumore
Mi mancano di te quelle salite e quei vicoli nascosti dietro le facciate colorate.
Si manca quell’abbraccio completo che il tuo porto porge chi arriva da lontano
Mi manca il rumore delle onde del mare di Chiaia di Luna.
Mi manca tutto quello che mi è appartenuto e ora non è più mio
Mi manca quel viaggio che porta al Cimitero.
Ora che son lontano sento che mi manchi, ma così è deciso,
Vivo l’età della sapienza come un bambino in fasce
Sento sulla mia pelle lo sporco di chi vive tra fumi e nebbie di città
Ma vivo con l’animo colmo e pieno di te, mia isola lontana,
Il mio cuore straripa di te, ogni tua immagine gonfia il mio cuore,
pieno di orgoglio a te appartenuto, ora vecchio ma non stanco,
combatto la vita e i malanni, pieno di acciacchi e di affanni,
combatto con l’orgoglio di figlio di questo scoglio .
Tu isola diffamata da voci di gente, che ti spoglia per niente
Vorrei che un giorno colui che ti protegge sentisse le voci del cuore
Di chi per Lui avuto amore, e la sua mano assennata rendesse l’isola
Ancora una volta smagliante, piena di luce e di amore
…Ponza, sei nel mio cuore.
Lino Catello Pagano
FERMINA
20 Aprile 2012 at 09:22
COMPLIMENTI! SENTIMENTI PROFONDI, REALI, CHE LA SENSIBILITA’ DI CHI LEGGE SI RITROVA CON IL CUORE E CON LA MENTE A VIVERE, A PROVARE UN AMORE SVISCERATO PER CIO’CHE GLI APPARTIENE. VORREBBE PROTEGGERE DALLE MANI, DAI PROGETTI DI PERSONE CHE VOGLIONO SOLO SFRUTTARE LA SUA INFINITA BELLEZZA; SENTIRE LA SENSAZIONE DI UN NODO ALLA GOLA PER CIO’ CHE VIENE DETURPATO.
GRAZIE DI VERO CUORE PER QUELLO CHE HA SCRITTO. SONO I VERI SENTIMENTI DI CHI AMA SENZA INTERESSI LA TERRA DOVE E’ CRESCIUTO, HA VISSUTO, ED HA PROVATO LA LONTANANZA. LA PROVA ANCORA, OGNI QUALVOLTA CHE PER FORZE MAGGIORI E’ COSTRETTO A LASCIARLA
Gennaro Di Fazio
21 Aprile 2012 at 00:23
Caro Lino,
da oggi anche questa tua poesia farà parte della mia antologia, non solo dei racconti di “Ponzaracconta”, ma anche di quella dei miei ricordi: del mare soprattutto, ma anche del vento dell’Isola, dei profumi delle ginestre in primavera e dell’acqua di rose nel mattino dell’Ascensione, così come quelli di tanti altri piccoli e grandi eventi a cui sono affezionato, se pur qualcuno nella sofferenza. Il tempo cambia le cose ma non certo i cuori.
Grazie Lino.
Con affetto,
Gennaro Di Fazio