di Sandro Russo
Per gli articoli precedenti, digitare: droghe nel riquadro in basso a sin. del frontespizio: “CERCA NEL SITO”
Classificazione generale
Le droghe d’abuso possono essere raggruppate in modi diversi: per caratteristiche biochimiche, per categorie merceologiche, per derivazione (naturale o sintetica) e in altri modi ancora.
La classificazione che abbiamo scelto (riportata nell’immagine qui sotto), è semplificata al massimo ed ha il pregio di essere facilmente comprensibile. Essa suddivide le droghe in base ai loro effetti: in sostanze deprimenti e eccitanti sul Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Gli oppioidi (tra cui oppio, morfina e eroina sono i più noti e diffusi), insieme all’alcool appartengono alla categoria dei sostanze deprimenti il SNC.
Le droghe eccitanti si possono suddividere, a loro volta, in psico-stimolanti puri (cocaina e amfetamine), allucinogeni e amfetamino-allucinogeni (extasy); i cannabinoidi sono psico-stimolanti con caratteristiche peculiari.
Seguiremo esattamente questo schema per la trattazione successiva.
Le singole sostanze d’abuso
Alcool. Il fatto di essere socialmente accettato e con una tradizione di consumo fortemente radicata nella cultura occidentale ha molto modificato, in senso riduttivo, la percezione del pericolo rappresentato dagli alcolici.
In realtà la diffusione della sostanza come droga d’abuso interessa trasversalmente tutti gli strati sociali, senza distinzione di sesso e di età.
In Europa, una morte su quattro tra gli uomini in età compresa tra i 15 e i 29 anni, è correlata al consumo di alcool. In alcune zone dell’ Europa dell’Est, la mortalità si innalza a uno su tre.
L’abuso di alcool é responsabile di circa 13-14 ricoveri in ospedale ogni 1.000 persone.
Riguardo al contributo dell’alcool e delle altre sostanze d’abuso agli incidenti stradali, stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano una loro responsabilità nel 40-50 % circa dei casi.
Questo dato ha importanti risvolti pratici nell’attività di Pronto Soccorso, dal momento che l’orientamento medico che si va diffondendo è quello di prescrivere sempre gli esami tossicologici (inclusa l’alcoolemia) nel prelievo basale di sangue, come collaterale criterio diagnostico (di conferma o di esclusione), in tutti i casi di incidente stradale.
L’alcool determina depressione del sistema nervoso centrale tramite potenziamento del sistema di neurotrasmissione inibitoria; esso è classificato come deprimente in quanto produce sedazione e sonno, sebbene gli effetti iniziali dell’alcool, in modo particolare alle basse dosi, siano spesso percepiti come stimolazione ed eccitazione. Queste ultime derivano dalla soppressione dei segnali inibitori sui comportamenti sociali; di qui la facilità al riso o al pianto e/o l’esibizione di modi di fare turbolenti e inquieti.
In generale il sistema nervoso – e questo vale anche per tutte le altre droghe d’abuso – non può essere stimolato in modo indefinito; qualunque tipo di eccitazione (up) viene bilanciato in tempi brevi da una fase di depressione (down) o semplicemente di recupero, con diminuzione di attività e sonno, fino a ristabilire un equilibrio.
L’oscillazione tra un up e un down è una costante delle personalità instabili, dedite all’abuso.
In una prima fase, dopo l’assunzione di alcolici, sono presenti quindi euforia, lieve incoordinazione motoria, rallentamento dei riflessi, modesta alterazione della coscienza, vasodilatazione.
Per assunzioni di quantità maggiori compaiono incoordinazione motoria, turbe psicosensoriali, confusione mentale, vomito, disarticolazione del linguaggio.
Nelle intossicazioni più gravi si manifestano diminuzione della pressione arteriosa, della temperatura corporea e della frequenza cardiaca, con depressione respiratoria fino al coma.
***
Durante la fase di metabolismo i livelli di alcool nel sangue (alcolemia) decrescono molto lentamente e in equilibrio con i livelli nell’aria espirata, tanto che è possibile una correlazione tra essi, utilizzata nel test dell’etilometro.
Il Codice della Strada del 2003 ha omologato l’Italia agli altri Paesi europei e ha stabilito a 0,5 g/l il limite tollerato di alcoolemia, oltre il quale scattano le sanzioni amministrative e penali (in precedenza il valore limite era di 0,8 g/l).
L’alcool costituisce il problema principale ‘d’abuso’ della nostra società; tanto più pericoloso in quanto sottovalutato. Non si sottolinea mai abbastanza l’insidia rappresentata dall’abitudine a farsi ‘un cicchetto’, un paio di birre, qualche amaro, all’inizio per superare una difficoltà di approccio relazionale; e poi (visto che funziona!) aumentare le dosi fino a rimanerne dipendenti.
Particolarmente diffuso tra i giovani, e in età sempre più precoce (12-14 anni) è il ‘Binge’ (binge drinking, ovvero il bere compulsivo): una particolare modalità di assunzione dell’alcool da parte dei giovani che consiste nell’ingestione di una quantità esagerata iniziale di una bevanda alcolica all’inizio di una festa (anche party di compleanno organizzati dalle famiglie e anche cocktail a basso contenuto alcolico, ma assunti in grande quantità); lo stordimento che ne consegue facilita l’assunzione di quantità ulteriori e determina una minore vigilanza su eventuali altre sostanze disponibili durante la festa. Leggi in: “Droghe d’abuso (17). Comportamenti emergenti”.
Le bevande alcooliche sono spesso ingerite insieme ad altri composti. E’ importante ricordare che esse possiedono effetto additivo con le altre sostanze (farmaci) che deprimono il SNC (barbiturici, benzodiazepine, antidepressivi e antipsicotici).
Può essere utile chiarire che sebbene tutte siano sostanze farmacologiche [e quindi hanno in comune il fenomeno della tolleranza (v. articoli precedenti)], le “droghe” sono appunto “d’abuso” per essere la loro assunzione associata ad aspetti piacevoli (almeno in un primo momento) che si tende a voler riprovare, ancora ed ancora, con il risultato di non poterne più fare a meno (dipendenza psichica o fisica).
L’alcool è costantemente associato all’uso di altre droghe; eventualmente alcune di esse sono ‘provate’ per la prima volta in una condizione di lieve ebbrezza alcoolica (“per farsi coraggio”) e poi continuate: da sole o sempre in associazione.
Sandro Russo
Nota – Questi articoli costituiscono la trasposizione in forma scritta degli incontri avuti con i giovani della scuola, il 2-3 aprile u.s (2012), presso l’ITC di Ponza Le Forna
[Informazioni di base sulle droghe d’abuso. (5) – Continua]