di Vincenzo Ambrosino
Il giorno 16/03/2012 presso la sala parrocchiale Ponza-centro alle ore 18,00 si è tenuto un incontro per definire una linea comune in vista delle Amministrative di maggio. Sono stati invitati alcuni candidati, i presidenti delle associazioni di categorie e alcune personalità che si sono sempre interessati alle sorti dell’isola.
Il Tema da discutere:
In tutti gli altri Comuni della nostra provincia, interessati alle elezioni amministrative del prossimo maggio, le liste sono quasi pronte; almeno i capilista sono già in campagna elettorale a delineare i loro programmi, a pubblicizzare i loro protettori politici, ad esaltare le proprie capacità.
A Ponza questo non è avvenuto, siamo giunti a metà marzo e si continua a parlare di cinque e più liste ma niente succede.
Queste difficoltà di costituire compagini amministrative devono essere analizzate e valutate con molta serietà da parte di tutti i protagonisti e soprattutto dai cittadini.
Il momento eccezionale che vive Ponza ha bisogno di una risposta eccezionale, che non può essere improvvisata in due mesi pre-elettorali!
Due sono le alternative utili all’isola in questo momento:
· Una Lista Unitaria, largamente rappresentativa!
· Non presentare liste alle prossime Amministrative!
La presenza e il contributo al dibattito di tutti i Cittadini, non solo sono graditi ma, visto il momento cruciale, indispensabili..!
I promotori:
Vincenzo Ambrosino
Tommaso Tartaglione
Silverio Botto
Relazione introduttiva della Riunione
di Vincenzo Ambrosino
Se vi guardate intorno stasera in questa sala, noterete che ognuno di voi è stato invitato perché rappresenta un pezzo di isola. Siamo persone che hanno grosse responsabilità e se l’isola è in queste condizione, in parte è colpa anche nostra. E’ certo, molti di voi non sono stati in amministrazione per cui le responsabilità sono certamente minori, ma se il sistema economico fin qui sviluppato non è stato rinnovato, se diamo una immagine di disgregazione sociale, se siamo diventati famosi solo per i nostri difetti, se la stampa nazionale e provinciale esalta le nostre bellezze naturali ma poi mette in evidenza le colpe di noi isolani certo questo ci deve far riflettere.
I governi continentali ci hanno imposto leggi che ci stanno impacchettando, qualcuno dice che ci stanno indicando un nuovo modello economico e sociale ma che noi rinunciamo ad intravedere, sto parlando delle note leggi quali le ZPS, Zone a Protezione Speciale, (che hanno reso incompatibili molte attività terrestri); i noti SIC, Siti di Interesse Comunitario (che hanno reso incompatibili molte attività legate al mare); sto parlando del PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico che ci ha vietato il 97% del periplo dell’isola dove vi sono attività, alberghi e case private; sto parlando dei vincoli paesistici, sto parlando dei vincoli di rispetto delle fasce costiere, sto parlando ancora, dei vincoli archeologici e dei vincoli idrogeologici.
Queste leggi che esistono e che noi abbiamo rifiutato per cui subite, hanno messo in grande disagio le attività nautiche, hanno bloccato anche l’edilizia.
Un’altra attività storica dei ponzesi, la pesca è in grossa sofferenza. In questi ultimi anni i nostri pescatori hanno subito sequestri delle reti, sono stati denunciati, multati, dipinti come abusivisti; il caro gasolio e la patente a punti sta dando il colpo di grazia a questa attività
Non ci illudiamo, anche i nostri hobby verranno progressivamente ridimensionati!
Sappiamo perfettamente che i servizi pubblici al cittadino si ripartiscono in base ai numeri. I numeri nel tempo a Ponza diminuiranno, a causa del progressivo esodo invernale, ed ecco che vengono tagliati servizi come i collegamenti marittimi, la sanità pubblica, la scuola. A questi continui attacchi, noi non riusciamo che a rispondere sempre in modo più timido con sottoscrizioni e appelli molto spesso inascoltati.
Siamo stati abbandonati dalla politica, quella con la (P) maiuscola, quella che ci ha dato due leggi regionali, (1978, 1991); oggi i politici vengono solo a raccogliere quei quattro voti e li chiedono non ai cittadini ma ai “compari” locali.
Non esistono coordinamenti politici locali, che hanno saputo interpretare il disagio locale, non abbiamo una classe dirigente preparata e unita.
Tutto questo rappresenta la crisi di sistema della nostra isola!
Tutte le attività fin qui sviluppate da noi sono tutte non più compatibili con le leggi per cui sono sotto la minaccia di nuovi sequestri.
Questo stato di cose esiste da diversi anni, ma il colpo di grazia ce l’hanno dato con l’arresto del Sindaco e di tre Assessori.
Abbiamo sempre scherzato su queste cose, ma quello che è successo a settembre è un colpo al cuore a tutte le nostre presunzioni di diversità: essere immuni da qualsiasi peccato per cui da qualsiasi giudizio.
E poi è arrivata la commissaria, la quale applica la legge!
E mentre la commissaria ci fa sapere che tutto quello che è stato fatto dalle passate amministrazione non è in regola, quindi non è valido, parlo per esempio del Piano regolatore portuale, del regolamento demaniale, delle zonizzazioni, tutto questo che è costato fatica, denaro e tempo, a tanti cittadini nel cercare di mettersi in regola, tutto deve essere rifatto in base alla legge. Ci fa sapere che dovranno essere rivisitate tutte le concessioni demaniali e quindi non si sa se quest’anno il noleggio e l’ormeggio potrà essere svolto regolarmente.
La commissaria dà ordini perentori all’Ufficio Tecnico per essere relazionata su tutte le pratiche ferme: di condono edilizio, di autorizzazioni paesaggistica e richieste di permessi a costruire. Relazionare, scansionare, su tutte le pratiche DIA (denuncia inizio attività) SCIA (segnalazione certificato di inizio attività) CIL (Comunicazione Inizio Lavori); richieste di occupazione suolo pubblico per opere edili. E poi relazionare sui: controlli di depositi, dichiarazione di conformità impianti, controllo delle verifiche sul contenimento dei consumi, acquisizione di pareri ASL, rilascio agibilità. E infine chiede che le vengano portate sul tavolo tutte le pratiche e le procedure repressive attuate o da attuare per abusi edilizi non ancora concluse.
Ma andiamo avanti nella nostra sconfortante ma reale analisi: ho ascoltato in qualche riunione pubblica in questi ultimi giorni, interrogarsi del bilancio del Comune.
Io vi chiedo: ci si può mai presentare ad una competizione senza conoscere almeno lo stato del Bilancio Comunale? E’ serio secondo voi?
Io posso solo dire che la commissaria, che non si pronuncia ufficialmente, su questo tema, parlando in una riunione pubblica per il dimensionamento scolastico, disse che ci sono le condizioni per dichiarare il dissesto finanziario dell’ente.
E ai candidati che si vogliono presentare sembra che l’aspetto del bilancio non li vede preoccupati: superficiali eravamo e superficiali vogliamo rimanere?
Ma chi ha finanziato il nostro debito in questi anni, quale banca o quale finanziaria?
Quest’altro dubbio dovrebbe far non solo riflettere i candidati, ma veramente metterli in allarme.
E’ facile per il commissario dire via la centrale elettrica da Giancos, è facile dire via i pulman da S. Antonio. E’ facile applicare la legge senza preoccuparsi delle conseguenze politiche ed economiche, ma un Sindaco minoritario nel paese potrebbe fare solo le funzioni ordinarie, al contrario, per uscire dall’emergenza legale e organizzativa Ponza ha bisogno di un impegno straordinario dello stato e deve vedere una controparte unita e forte nel paese.
Ci hanno impacchettato e ci stanno bloccando il sistema economico e mentre fanno tutto questo, “altri” presentano progetti privati per costruzioni di porti sia a Ponza centro che alle Forna.
Ai ponzesi, che continuano a dividersi e farsi la guerra fratricida, gli fanno sapere che le loro attività non sono in regola e poi magari permetteranno ad altri di fare colate di cemento armato a mare e di creare attività non gestite dai ponzesi che cacceranno definitivamente i ponzesi.
Solo l’unione può sconfiggere questi disegni!
E ancora: mentre ci chiamano in tutti i modi più sprezzanti, rompono il vecchio sistema in nome della legge, senza poi mettere a posto i cocci, senza darci gli strumenti economici e legislativi per mettere a posto i cocci ci impongono le elezioni: noi a maggio dovremmo essere in grado di dare un governo a Ponza.
Amici… siamo a circa venti giorni dalla presentazione delle liste e non siamo stati capaci di combinare niente.
E questo deve farci riflettere come comunità e la risposta non può più essere, come è sempre stata, individuale; la risposta a tutto ciò non può essere la presentazione di più liste, non può essere la divisione che ancora una volta stiamo dimostrando. La risposta deve essere collettiva, corale. L’intero paese… – dalla Cala Caparra al Cimitero – deve rispondere allo stesso modo, e la risposta deve essere questa: “Vogliamo continuare a vivere in questo paese che ci ha visto nascere, vogliamo che continuino a vivere in questo paese anche i nostri figli, per questo diciamo allo Stato, alla Regione, alle Istituzioni che siamo pronti alla legalità, siamo pronti a rispettare le regole, siamo pronti a diventare difensori dell’ambiente naturale, ma dovete metterci nelle condizioni di vivere e quindi di lavorare degnamente; dovete consentire a questa comunità di vivere in questa isola per l’intero anno e per questo dovete investire in servizi per migliorare la qualità della vita dei residenti”.
Ecco, il mio messaggio è rivolto a tutte le persone presenti in questa sala, è rivolto ai candidati che sicuramente in buona fede stanno giocando la loro partita. Io in parte li ringrazio del coraggio che stanno dimostrando nel voler mettere a disposizione le proprie capacità, il proprio tempo, il proprio attaccamento all’isola, ma vi dico, amici, che dividersi e dividere l’isola ancora una volta in fazioni, in famiglie, dopo tutta l’esperienza negativa che abbiamo fatto, non serve, anzi ci darà il definitivo il colpo di grazia.
Io dico che bisogna tentare di dare una risposta, che nessuno si aspetta dai ponzesi, una risposta forte alle istituzioni continentali, un appello alla grande politica che manca da questa isola almeno da venti anni. E questa risposta la possiamo dare solo non presentando le liste, non accettando le elezioni.
Noi dobbiamo creare questa sera un coordinamento cittadino dove all’interno siano rappresentate tutte le forze sociale ed economiche dell’isola. Noi questa sera dobbiamo unire l’isola, dobbiamo dare un’immagine di voler uscire dal guado insieme.
Questo coordinamento cittadino rappresenterà la maggior parte dell’elettorato ponzese perché nel paese, in vari modi, il cittadino ci ha fatto capire che è stanco di divisioni, non vuole le elezioni, vuole superare questa eterna emergenza legale e sociale che dura da troppi anni.
La gente ci chiede di fare questo passo di responsabilità, ci chiede di non assistere ad una campagna elettorale fratricida che darà la vittoria di Pirro ad un candidato che sarà minoranza nel paese.
Ci chiede di impegnarci da oggi per costruire insieme alle istituzioni le prospettive del riscatto sociale e civile dell’isola.
Rispettiamo la volontà del popolo sovrano, che non vuole il voto e la divisione.
Vincenzo Ambrosino
Ponza, 16/03/2012