in concorso
Con le ricette di oggi concludiamo la pubblicazione del Piccolo Ricettario degli alunni della seconda elementare di Ponza Capoluogo; la maestra Irene ha colto al volo l’occasione, il concorso Racconta Ponza a Ponzaracconta, per guidare i suoi alunni alla scoperta delle tradizioni gastronomiche, per fornire loro i primi principi di educazione alimentare, per abituarli alla metodologia della ricerca attiva, oggi spesso soppiantata dall’uso esclusivo delle informazioni reperibili in Internet.
Se la ricetta dei roccocò di Simona Feola è da conservare fino al prossimo Natale, e per le tortanelle di Alessia Iodice serve il mosto d’uva, le zeppole di Nicolò Carbone e le nocchette di Bruno Ambrosino possono essere impastate e fritte in qualunque momento dell’anno.
Ma, prima di sporcarvi le mani di farina, commentate il lavoro fatto da Robert, Laura, Emanuele, Alessia, Alex, Claudia, Francesca, Federico, Giulia, Gabriele, Simona, Nicolò, Bruno e dalla maestra Irene.
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I roccocò
di Simona Feola
Ingredienti:
un chilo di farina
700 grammi di zucchero
400 grammi di mandorle
100 grammi di frutta candita (a piacere)
5 grammi di chiodi di garofano,
5 grammi di cannella, un cucchiaino di noce moscata, scorza d’arancia,
10 grammi di ammoniaca.
Procedimento:
Impastare il tutto con acqua e dare la forma preferita (a tozzetti o rotondi). Infornare a 180° per mezz’ora.
Simona Feola
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Le tortanelle
di Alessia Iodice
Ingredienti:
farina
uva
Come si prepara:
bisogna prima preparare il mosto schiacciando l’uva, il succo che esce lo mettiamo in una pentola e lo facciamo bollire per farlo addensare un po’.
Nel frattempo prepariamo la farina sul tavolo e l’impastiamo con il mosto bollente fino a ottenere un composto omogeneo. Con questo impasto si formano tante ciambelline che si devono far bollire nel mosto per una mezz’ora. Poi si fanno raffreddare e si mangiano.
Alessia Iodice
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Le nocchette
di Bruno Ambrosino
Ingredienti:
due uova intere
quattro cucchiai di zucchero
farina
olio
vanillina q.b
limone
lievito una bustina
Preparazione:
Mescolare le due uova insieme a quattro cucchiai di zucchero, poi aggiungere due cucchiai di olio, gli odori di vanillina e limone. Poi aggiungere mezzo chilo di farina e mezza bustina di lievito, il tutto viene impastato e fritto a forma di stringhe e fiocchi in olio bollente.
Bruno Ambrosino
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Le zeppole
di Nicolò Carbone
Ingredienti:
1 chilo di farina
50 grammi di lievito
1 cucchiaio di anice
zucchero q.b.
sale
latte q.b.
Preparazione
Mettere la farina a fontanella, versarci dentro il lievito sciolto in acqua tiepida, latte, un pizzico di sale e un cucchiaio di anice.
Impastare tutto fino a farlo diventare soffice e appiccicoso, lasciarlo a lievitare almeno due ore.
Si prendono delle quantità con la mano bagnata e si mettono a friggere in olio bollente.
Dopo fritte bisogna farle rotolare nello zucchero.
Buon appetito!
Nicolò Carbone
[Il piccolo ricettario (6) – Fine. …Ma la presentazione degli elaborati del concorso continua!]
Antonio Carbone
12 Marzo 2012 at 10:55
Per il “Piccolo ricettario” in concorso, mille complimenti alla maestra Irene per l’idea originale e “appetitosa” di raccontare un po’ di Ponza, alla maestra Barbara, che ha assistito ogni singolo alunno nel trascrivere al computer la “ricettina”, a Martina,che si è impegnata nell’invio dell’intero lavoro alla redazione del sito, e a tutti i bambini della seconda elementare di Ponza Porto, per aver riportato a parole loro quanto ascoltato dai famigliari intervistati.
Grazie a tutti, siete in gamba!
polina ambrosino
12 Marzo 2012 at 17:16
Bravi tutti!!! e…continuate cosi!!!
luigi mastropietro
12 Marzo 2012 at 19:30
Complimenti Nicolò, la ricetta delle zeppole fa venire proprio l’acquolina in bocca!
Brave le maestre per l’idea originale; finalmente si valorizza l’isola, le sue ricette e i suoi piccoli abitanti.
francesca iacono
12 Marzo 2012 at 22:12
Complimenti bambini a voi e alla maestra Irene!!!
dimonacosabrina
13 Marzo 2012 at 11:36
E’ stato un piacere vedere mia figlia entusiasmarsi all’idea di intervistare nonni e zii alla ricerca della ricetta da trascrivere, vederla stupita nello scoprire che piatti comunemente visti sulle nostre tavole non sono affatto “comuni” ma fanno parte della storia e delle tradizioni della propria isola e divertirsi ascoltando i ricordi dei nonni quando raccontavano ad esempio come aspettassero la festività dei morti per ricevere nelle scarpe messe ai piedi del letto le semplici ma ambite “mostarde” o che festa fosse, a quei tempi di magra, quando si uccideva il maiale per poi ricavarne il sanguinaccio. Da un semplice “compito scolastico”, dalla ricerca di una “ricetta”, è scaturito un piacevolissimo viaggio nelle tradizioni isolane e della ns famiglia.
Un GRAZIE alla maestra Irene, a chi ha coinvolto i nostri ragazzi in questo progetto e a tutti i partecipanti…
BRAVISSIMI!!!
elvira1972
13 Marzo 2012 at 16:06
complimenti a tutti i bambini per il lavoro svolto, fatevi insegnare anche come si fanno e… io mi autoinvito per l’assaggio!!! Non vedo l’ora di mangiare soprattutto le tortanelle di Alessia!
Maria Conte
14 Marzo 2012 at 17:38
Caro Nicolò, grazie per le zeppole, anche se a Padova noi continuiamo a prepararle per Natale. Mi rivolgo a te, perchè sei l’unico che credo di conoscere nella classe e l’amichetto ponzese con il quale ho più dimestichezza. Ma il mio plauso va a tutti voi della classe seconda, insegnante ed alunni. Con la vostra iniziativa ed i vostri lavoretti siete stati una ventata, fresca e primaverile, foriera di tempi migliori per Ponza. E Dio solo sa se ce ne sia bisogno in questo periodo, diciamo un po’ confusionario, in cui cercano di galleggiare anche alcuni tipi… a noi noti, per risolvere, così dicono…, i tanti problemi. E’ un buon segno che abbiate cominciato con i cibi della nostra tradizione. Coraggio! Continuate, con l’aiuto degli adulti di buona volontà che vi stanno accanto, a scoprire le cose belle e le brave persone, che ci sono nell’isola. Voi siete i virgulti, teneri e sani, di un mondo migliore. Un saluto alle tue Insegnanti, ai tuoi amici; a te un abbraccio dalla tua vecchia… amica e Buona Pasqua a voi tutti. Maria Conte