di Franco De Luca
Anche l’agone politico può presentarsi come gioco.
Nonostante la serietà delle implicazioni, il disporsi ad affrontare rivali nella competizione politica può essere interpretato come un gioco, ossia come una tenzone con regole scritte, con altre sottaciute ma ugualmente praticabili, con tempi definiti e con un risultato certo.
Tutto questo c’è nella pugna politica. Anche se ad essere in bilico sono il futuro dell’isola, la sua vivibilità, la garanzia per i giovani di potervi trascorrere l’esistenza con dignità. Anche se queste sono le risposte che si attendono oggi dalle elezioni amministrative, nonostante ciò, cimentarsi nella gara elettorale è un gioco .
E lo slancio emozionale delle idee, la pulizia degli scenari prefigurati, la solidarietà gratuita degli adepti, la bellezza di ciò che si sta prospettando come futuro costruito comunitariamente? Pure questi devono essere elementi presenti, altrimenti che gioco é?
Ebbene questi fattori io non li vedo presenti nel gioco elettorale che si sta consumando a Ponza, al contrario vedo inarrestabile la tendenza verso il “ridicolo”, che non si confà a nessun gioco, e che io personalmente non tollero.
Per queste ragioni, insieme ad altre, ritiro la disponibilità, più volte e pubblicamente manifestata, ad assumere responsabilità amministrative.
Spero che ciò semplifichi la partita.
Francesco De Luca
polina ambrosino
12 Marzo 2012 at 17:12
Franco, bisogna invece creare le prospettive, le basi, ma certo non in due mesi. Seminare ora per avere qualcosa di concreto poi. Bisogna evitare di votare a maggio e prepararsi davvero per la prossima volta, fra un anno (o due?!). Ora, qualunque cosa accada, sarà come una gatta che farà figli ciechi per la troppa fretta di sgravarsi dal peso e otterrà solo figli senza speranza…
Silverio Tomeo
12 Marzo 2012 at 21:06
Non ho elementi di valutazione per entrare nel merito del clima di “gioco” che si vive sull’isola. Eppure mi sento di dire che non è questo il momento di fare un passo indietro, semmai due in avanti…