di Luigi Viggiano
Sul cinema, vedi anche l’articolo precedente. Leggi qui
Il ‘Cinema’ è stato fortemente attratto dall’“idea di isola”, per la sua essenza, la metafora che contiene, l’idea di universo conchiuso, slegato dal resto del mondo e dalle regole che in esso vigono. Anche per quel “quid” di diversità e segreta follia che gli isolani di ogni parte del mondo hanno in comune tra loro.
In questo excursus cinematografico che ci accingiamo a pubblicare – proposto e condotto da “o’ Direttore” di ‘Visioni’ Luigi Viggiano attraverso i film che ha amato – molte diverse ‘isole del cinema’ verranno presentate. Ai Lettori identificare i tratti diversi e quelli comuni che esse presentano con la nostra…
La Redazione
La Villeggiatura. Film di Marco Leto
Durante il ventennio fascista, chi si opponeva al regime veniva perseguito e punito. Nel novembre del 1926, furono promulgate alcune leggi eccezionali sulla sicurezza dello Stato e venne riscoperto il confino di polizia per gli antifascisti, con Regio Decreto 1848/26 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Le commissioni provinciali per l’assegnazione del confino di polizia, spedirono nelle “isole maledette” e in varie località in terraferma migliaia di antifascisti [Per il saggio di Camilla Poesia, a titolo: “Il confino fascista- L’arma segreta del regime”: leggi qui].
La violenza fisica e il confino coatto, applicati nei confronti degli antifascisti, durarono per quasi tutti gli anni del regime. Eppure questo argomento risulta quasi dimenticato, se paragonato al fenomeno della resistenza, che durò meno di due anni. Le isole più note come colonie di confino fascista sono Pantelleria Ustica, Ventotene, Ponza, Lipari, le Tremiti.
Tra i diversi film che ne hanno trattato si segnala “La villeggiatura” di Marco Leto, con Milena Vukotic, John Steiner, Adolfo Celi, Adalberto Maria Merli. Il film è del 1973 e tratta appunto di un giovane professore universitario antifascista che negli anni trenta viene inviato al confino nell’isola di Ventotene.
Vedi qui dei brevi flash significativi del film caricati dall’Autore su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=D1PGZyEBhbg
Nel film il prof. Rossini (A. M. Merli) confinato sull’isola dialoga con un colto esponente del fascismo in camicia bianca. Duello di idee. Intanto, però, a contatto dei proletari comunisti suoi compagni di confino, Rossini colora di marxismo le sue idee liberali. Scritto con Lino Del Fra’ e Cecilia Mangini, è uno dei più notevoli film politici degli anni ’70.
Memorabile interpretazione di Adolfo Celi nella parte del commissario di polizia, presumibilmente ispirato al padre del regista. Rossini, il confinato di cultura, è un personaggio immaginario, ma rappresenta i 13 docenti universitari (su 2989) che rifiutarono il giuramento di fedeltà al regime fascista e furono esonerati dall’incarico.
Luigi Viggiano
Le isole del Cinema. (1) – “La villeggiatura” di Marco Leto
Gino Usai
9 Marzo 2012 at 16:02
La recensione de “La Villeggiatura” di Luigi è
egregia. Il film è bello e didascalico, importante per ricostruire quel
periodo storico. Adolfo Celi è veramente straordinario. Nella finzione
filmica mi sembra che non venga specificato l’anno in cui si svolge la
vicenda, ma il Commissario di PS che interpreta Celi, nella realtà
storica dovrebbe essere Marcello Guida, il quale credo di poter dire
che non rassomigliava affatto al carattere del Commissario-Celi. E
credo che abbia proprio ragione Luigi quando dice che il Commissario-
Celi è presumibilmente ispirato al padre del regista. Infatti il
Commissario del film di Marco somiglia straordinariamente alla figura
reale di Guido Leto ricostruita nel film “Un’isola” dal bravissimo
Paolo Bonacelli.
A Marco Leto e a suo padre Guido, per lunghi anni capo
dell’OVRA, fa riferimento Silverio Corvisieri a pag. 28 nel suo “La
villeggiatura di Mussolini”.
Gino Usai