di Sandro Russo & Luigi Viggiano
Per la prima parte di questo ciclo: leggi qui
Natura & Giardini. Lo sguardo del Cinema
Dall’interazione tra la passione ‘giardiniera’ di Sandro e quella cinefila di Luigi è derivata la messa a punto di una antologia per immagini sul modo in cui la natura e i giardini sono stati utilizzati nel cinema.
Un primo problema è stato dare una sistematizzazione per categorie all’ampia materia trattata. Ognuno potrebbe inventarsene una propria, e comunque sarà incompleta; qui proponiamo la nostra, su cui si può concordare o meno. La si può intendere come una base per ulteriori approfondimenti.
Un secondo aspetto, non meno importante, è che la preparazione (per noi selezionatori) e la visione (per i fruitori/spettatori) del breve filmato, ha portato/porterà a far attenzione, per qualunque film si guarderà in futuro, agli aspetti della natura e del ‘verde’; a come essi sono proposti; addirittura se in un film ‘la natura’ è presente o non è proprio considerata…
Questo il filmato prodotto in proprio (da Luigi): “Natura e Giardini, la sguardo del Cinema”, su YouTube:
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Ecco quindi i raggruppamenti che proponiamo:
I giardini formali. È quel modo ‘illuministico’ di intendere i giardini affermatosi nel Settecento, come pretesa da parte dell’uomo di controllo totale della Natura. Possono essere esemplificati, nel modo più chiaro e maestoso, dai giardini di Versailles. Ad essi si contrapporranno, qualche secolo più tardi, “i giardini romantici”, ‘a colpo d’occhio’ completamente diversi, ma in realtà solo in apparenza ‘naturali’, in quanto anche in essi, malgrado l’apparente disordine, il controllo della vegetazione e delle fioriture è molto attento. Due esempi di questi ultimi: Il giardino di Sissinghurst, nel Kent, ideato e messo in opera da Vita Sackville West, e nei dintorni di Roma, i “Giardini della Landriana”, a Tor S. Lorenzo (RM), iniziati a partire dal 1956 dalla marchesa Lavinia Taverna e progettati dall’architetto dei giardini Russel Page.
Film proposti:
– Barry Lyndon (Stanley Kubrick, GB – 1975)
– Le relazioni pericolose (Stephen Frears, USA – 1988)
– Vatel (Roland Joffé, Francia, GB – 2000)
– The new world (Terrence Malick, USA – 2006)
Natura & Giardini visti da Occidente. Il cinema occidentale ha fatto della natura diversi usi: come rappresentazione di stati d’animo, come cornice, come metafora; alcuni registi, anche grandi – Fellini, per tutti – proprio ‘non vedono’ la natura. Ma al di là del diverso impiego ‘strumentale’, la modalità ‘globale’ di intendere la Natura nel mondo Occidentale – improntata alla visione imposta dal Cristianesimo della piramide della Creazione, con l’“Uomo Signore del creato” al suo apice – influenza anche la rappresentazione proposta dal Cinema. Non ce ne possiamo rendere conto (in quanto occidentali) se non al confronto; con il sentimento della natura nel mondo orientale (permeato da religioni e filosofie quali il buddismo, il taoismo, lo zen)
Film proposti:
– Oltre il giardino (Hal Ashby, USA – 1979)
– Edward mani di forbice (Tim Burton, USA – 1990)
– Improvvisamente l’estate scorsa (Joseph L. Mankiewicz, USA – 1959)
– Casanova di Fellini (Federico Fellini, Italia – 1976)
– ll giardino dei Finzi-Contini (Vittorio De Sica, Italia – 1970)
– Le due inglesi (François Truffaut, Francia – 1971)
– Festa di laurea (Pupi Avati, Italia – 1984)
– Il giardino delle vergini suicide (Sophie Coppola, USA – 1999)
– Il giardino indiano (Mary McMurray, GB – 1985)
Natura & Giardini visti da Oriente. Il mondo della natura, in molta parte dell’Oriente, è tutt’uno con l’uomo. Come questo si trasfonda per immagini nel cinema, si può comprendere dai film presentati; in estrema sintesi può servire un solo haïku del poeta giapponese Katō Shūson (1905 – 1993):
Un essere nato uomo
E un altro nato gatto
Camminano insieme
Per la via rugiadosa
Film proposti:
– Dolls (Kateshi Kitano, Giappone – 2002)
– Kill Bill vol. 1 (Quentin Tarantino, USA – 2003)
– La foresta dei pugnali volanti (Zhang Yimou, Cina – 2004)
– Hero (Zhang Yimou, Cina – 2002)
– Dersu Uzala (Akira Kurosawa, Giappone – 1975)
– Sogni (Akira Kurosawa, USA, Giappone – 1990)
– La ballata di Narayama (Shohei Imamura, Giappone – 1983)
Qui la famosa Flower sequence da The Wall, di Alan Parker (1982)
Natura: amica, nemica amante (1). In un’altra serie di film, il mondo della natura è vista come amichevole (o con il rammarico di un’alleanza perduta) oppure nemico, ostile agli esseri umani. Basta scorrere i titoli (e vedere i film) per capire cosa si intende.
Film proposti:
– The Wall. Flower scene (Alan Parker, GB – 1982)
– Shining (Stanley Kubrick, GB – 1980)
– Platoon ( Oliver Stone, USA -1986 )
– La sottile linea rossa (Terrence Malick, USA – 1998)
– Apocalypse now Francio Ford Coppola, USA – 1979)
– Fitzcarraldo (Werner Herzog, Germania – 1980)
– Un tranquillo weekend di paura (John Boorman, USA – 1972)
– Picnic ad Hanging Rock (Peter Weir, Australia – 1975)
– Into the wild (Sean Penn, USA – 2008)
Qui da YouTube il famoso duetto tra banjo e chitarra nella sequenza iniziale di “Un tranquillo week-end di paura”:
Il sogno. La stagione della speranza. Comprende film dove la natura accompagna storie di desideri impossibili e di sogni (ir)realizzabili.
Film proposti:
– Ogni cosa è illuminata (Liev Schreiber, USA – 2005)
– I girasoli (Vittorio De Sica, Italia – 1969)
– Big fish (Tim Burton, USA – 2003)
– La congiura degli innocenti (Alfred Hitchcock, USA – 1956)
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Salviamoci!
In questa sezione ci sono tutti film di cosiddetta ‘fantascienza’. Quasi un monito sembra venire infatti dalla science fiction come dalle evoluzioni tecnologiche più esasperate: l’aspirazione a preservare o a ricostruire il verde. Sembra una fine perfetta del video poiché il messaggio invita a fare oggi ciò che in futuro sarà forse impossibile; un mondo in cui l’uomo perderà ogni conoscenza ed empatia con la natura.
Film proposti:
– 2002: la seconda odissea (Douglas Trumbull, USA – 1972)
– Mission to Mars (Brian De Palma, USA – 1999)
– Il pianeta proibito (Fred McLeod Wilcox, USA – 1972)
– Minority report (Steven Spielberg, USA – 2002)
– Avatar (James Cameron, USA – 2009)
– 2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, USA – 1973)
Buone ‘Visioni’ future… Da adesso in poi con una maggior attenzione al ‘verde’?
Sandro Russo e Luigi Viggiano
Note
(1) – L’intestazione di questa sezione è ripresa dal titolo di una raccolta di racconti del 2001 di Alice Munro: Nemico, amico, amante… (in originale: Hateship, Friendship, Courtship, Loveship, Marriage) [edizioni italiane: Einaudi, 2003, 2005, 2014) e si rifà a un gioco delle bambine americane… se il primo che passa sarà per chi conduce il gioco: nemico, amico, grande amore, ecc.)
[La porta del cinema (2) – Continua]
Per la prima parte di questa serie: leggi qui