di Antonio De Luca
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La casa sull’isola guarda a nord
nella baia la costa è a babordo
tutto il sud a dritta di una prua
il resto non fu che mare
un’isola non è un’isola.
Negli inverni il mare da nordest
non ti avvisa turbolento gonfio rugge
a raffiche smuove abbatte e trascina
i marosi ribattenti all’arenile e agli scogli
li senti ogni notte come respiro su di te
si abbattono tra le stanze semivuote
e la rena intrisa di sale, schiuma copre l’isola
l’isola mia meticcia di terra e pietra.
Un vento scomposto tra gli infissi striscia si insinua
voci riempiono silenzi stagioni e ogni età.
Diventa sostanza il tempo che nutre
immutabili domande e spietate risposte
parole tra porte sempre aperte
e complici silenzi slanci frenati.
Quel silenzio, ah! il silenzio compresso
il museo dell’innocenza
qui giocavo e mi nascondevo
un nonno romantico la soglia del mistero
l’epopea dell’assoluto la forma perfetta.
La scrittura non sempre è un punto-nave
la vita assomiglia alla vita
dove nascono paesaggi e sogni
ombre e malinconie mestieri di pescatori
vele al mare l’immensa natura
un’isola non è un isola.
Chi scrisse il divino Odisseo al viaggio
il poeta il demiurgo o il fato.
Viaggiare il bambino che fui
un’isola è tutto terra e cielo
il mare il grembo che mi portò.
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Antonio De Luca