a cura della Redazione
Joan Manuel Serrat (Barcellona 1943), cantautore spagnolo, è una delle figure più importanti della canzone moderna spagnola sia in lingua catalana che castigliana. Alcuni dei suoi pezzi di maggior successo sono poesie, messe in musica da Serrat, di alcuni dei migliori poeti in entrambe le lingue, come Antonio Machado o Miguel Hernández; ma anche alcuni dei suoi testi originali possono essere considerati capolavori poetici [Da Wikipedia, modif.]
Per la versione originale, cantata da J.M. Serrat, sempre su questo sito: vedi qui
Testo della poesia, dalla raccolta “Mediterraneo” (1971) di Joan Manuel Serrat:
Quizá porque mi niñez
sigue jugando en tu playa,
y escondido tras las cañas
duerme mi primer amor,
llevo tu luz y tu olor
por donde quiera que vaya,
y amontonado en tu arena
guardo amor, juegos y penas.
Yo,
que en la piel tengo el sabor
amargo del llanto eterno,
que han vertido en ti cien pueblos
de Algeciras a Estambul,
para que pintes de azul
sus largas noches de invierno.
A fuerza de desventuras,
tu alma es profunda y oscura.
A tus atardeceres rojos
se acostumbraron mis ojos
como el recodo al camino…
Soy cantor, soy embustero,
me gusta el juego y el vino,
Tengo alma de marinero…
¿Qué le voy a hacer, si yo
nací en el Mediterráneo?
Y te acercas, y te vas
después de besar mi aldea.
Jugando con la marea
te vas, pensando en volver.
Eres como una mujer
perfumadita de brea
que se añora y que se quiere
que se conoce y se teme.
Ay…
si un día para mi mal
viene a buscarme la parca.
Empujad al mar mi barca
con un levante otoñal
y dejad que el temporal
desguace sus alas blancas.
Y a mí enterradme sin duelo
entre la playa y el cielo…
En la ladera de un monte,
más alto que el horizonte.
Quiero tener buena vista.
Mi cuerpo será camino,
le daré verde a los pinos
y amarillo a la genista…
Cerca del mar. Porque yo
nací en el Mediterráneo…
E questa è la bella traduzione di Gino Paoli, del 1974, inserita in un album interamente dedicato a traduzioni da Serrat: “Gino Paoli canta Serrat”.
http://www.youtube.com/watch?v=U2k75U6z5Ds
MEDITERRANEO
Sono nato in riva al mare
son cresciuto sulla spiaggia
e nell’ombra di uno scoglio
dorme il mio primo amore
come una barca che dondola allo scirocco
e nascosti nella sabbia
ho lasciato sogni e giochi
io…
che trascino addosso a me
l’amaro del pianto eterno
che ha versato in te la gente
da Marsiglia ad Istanbul
per pitturare di blu
le lunghe onde d’inverno
sei pieno d’avventure,
di tesori e di sventure…
ai tuoi tramonti rosso fuoco
sono abituati gli occhi
di un bambino che correva
son cantante e son bugiardo
amo il gioco ed il buon vino
sono un uomo nato al mare
che ci posso fare se
son nato in Mediterraneo
son nato in Mediterraneo
Ti avvicini e te ne vai
come il sonno di un bambino
giocando con la marea
te ne vai ma tornerai
come una donna che profuma
di ginestre
che si ricorda e si vuole
che si conosce e si teme
voi…
se un giorno anche per me
arriverà la Signora
butterete in mar la barca
con un levante autunnale
lasciando che il temporale
apra la sua ala bianca
e non piangete io rivivo
tra la mia terra e un ulivo
lì nella stretta fascia di un monte
più alto dell’orizzonte
vedrò sotto il mio mare
il mio corpo sarà sale,
sarà il bianco di una vela,
il giallo di una ginestra
vicino al mar perché
son nato in Mediterraneo
son nato in Mediterraneo
son nato in Mediterraneo…