di Franco De Luca
In attesa che il Commissario Prefettizio ridia alle istituzioni rappresentative la normale fluidità e il giusto peso per il cammino della vita municipale, la comunità appare china su se stessa, e rimugina.
Il passato remoto non la inorgoglisce, semmai le strappa un sorriso di condivisione. Il passato prossimo sarà ricordato dalle cronache giudiziarie, e di questo si rammarica. Il presente ha la rigidità e il rattrappimento dell’inverno. In tutte le espressioni sociali.
Rimugina e si indispettisce. Il cittadino, privo della corazza delle istituzioni pubbliche, si ritrova indifeso, e ringhia. L’anno che ha preso avvio è irto di ostacoli economici, minato da insidie giudiziarie, è privo di orizzonti di benessere. Così ogni aspetto deludente della quotidianità diventa mezzo per infierire contro altri, per addebitare ad altri le colpe delle carenze.
Si sgretola la comunità, presta il fianco alla disgregazione, dà segnali di incapacità ad affrontare il futuro. Questo è quanto accade.
Tocca alle forze mature della comunità fare quadrato, adoperarsi per incamerare le inadempienze, sminuzzare le asperità in modo da assorbirle e sminuirne le negatività.
Tocca prendere per mano i giovani e dar loro segni che quanto è stato costruito in termini di “ponzesità” non è andato perduto e che col loro apporto si rinnoverà il tutto. Facendo corpo INSIEME.
Francesco De Luca
[Schizzi di salsedine da Ponza (11) – Continua]