di Franco De Luca
Perché rendere omaggio a Salvatore Quasimodo? Fra le moltissime ragioni che giustificano l’interesse che un poeta del calibro di Quasimodo ce n’è una che è più vicina a noi Ponzesi ed è che Quasimodo è poeta nato e cresciuto in Sicilia, un isolano come noi dunque.
E se nella sua produzione si sottolineano e si prescelgono le poesie suscitate dal ricordo, dalla nostalgia e dal nesso sanguigno ch’egli avvertiva con la sua terra, allora da esse noi, isolani e ponzesi, possiamo trarre sprone per rinsaldare il legame con la terra che ci ha visto nascere, e da questo alimentare la nostra identità.
Questo è stato, fra i molti, il motivo più forte a tentare una sintonia fra le due voci: quella siciliana e quella ponzese, quella poetica e quella popolare, quella aulica e quella dialettale.
Ad insaporire l’incontro ci saranno i tanghi di Astor Piazzolla, proposti col sax dal maestro Antonio Cafolla.
Una presenza ricercata e perciò preziosa saranno gli alunni dell’ I.T.C. di Ponza, che si cimenteranno nel ruolo di “voce fuori campo”, a sottolineare passaggi e messaggi da introiettare con più forza.
Gli alunni (Erika, Michela e Angelo) hanno trovato nelle insegnanti Gelsia de Fabritiis, Ennia Mazzella e Monica Vecchione, i supporti più vicini e naturali per la loro prestazione.
La poesia che incentiva la nostra “insularità”, elargendo motivi di bellezza al nostro vivere sull’isola, al nostro stare insieme: io penso che sia deflagrante per l’attuale cultura dominante isolana, e parimenti rassicurante per farci affrontare il periodo che si sta vivendo.
La materialità può essere vinta soltanto dall’idealità, e non assommando grigiore a grigiore, rancori a dissapori.
Francesco De Luca (Franco)