Sulla delicata questione in cui versa l’amministrazione comunale di Ponza, noto con rammarico che c’è ancora troppo poco dibattito su “ponzaracconta”; spero ce ne sia di più sull’Isola. Ma da quello che mi dicono anche a Ponza si discute poco e quel poco che si fa è svolto nei soliti circoli chiusi e comunque senza partecipazione e senza interesse da parte della popolazione.
Ma in fin dei conti di che cosa bisogna parlare? Delle solite liste, dell’eventuale sindaco, degli interessi di qualcuno o di qualche categoria o peggio delle solite false promesse o dei sogni proibiti. A Ponza, come del resto in Italia, mancano i partiti, mancano le ideologie e oserei dire anche le idee; tutto è azionato dall’economia o da qualche capo popolo che sa ammaliare le coscienze degli uomini che cercano invano un rifugio alla squallore di una vita sempre più silente nelle emozioni.
Il futuro di una popolazione non si costruisce all’interno dei salotti buoni o con la scure giudiziaria. Il suo futuro va costruito giorno dopo giorno badando al coordinamento delle parti e alla difesa della parte o del singolo di turno massacrato dall’arroganza e/o dalla prepotenza degli eventi, con senso di comunità da parte di tutti, e se ciò non avviene, come spesso succede in questa società edonistica ed egoista, è necessario il supporto istituzionale e morale di un’Amministrazione che abbia peraltro anche la capacità di dare una dritta allo scorrere degli eventi.
Troppi soldi per troppe poche persone, è questo ciò che è successo a Ponza negli ultimi decenni con successivi sbandamento sociale ed in parte morale. Non è certo mia intenzione impartire lezione di etica a nessuno, è solo un’amara riflessione allo stato delle cose ed una spinta al dibattito ancora troppo opaco e lento. Ma allora a questo punto cosa bisogna fare? Intanto cominciare a capire quali sono le esigenze della popolazione durante tutto l’arco dell’anno, poi analizzare le problematiche dei vari settori nonché delle varie fasce d’età quindi definire le priorità e affrontare le questioni sociali a tutto campo. Non so chi riuscirà in questo delicato compito, certo è che se si continua nel silenzio, ci saranno i soliti intrighi politici e i soliti appelli populistici dell’ultim’ora che stimoleranno le emozioni attese e faranno vinceranno o i soliti pescecani o l’incapace di turno, senza aver ancora una volta risolta la questione sociale dell’isola che in quanto tale riguarda tutti nel presente e gli altri, i giovani e i figli, nel futuro.
Gennaro Di Fazio
silverio gabresu
1 Novembre 2011 at 11:06
Ma allora a questo punto cosa bisogna fare? si chiede il dott. Gennaro Di Fazio, che poi è la domanda che tutti noi ci poniamo, è vero che c’è molto disinteresse x la politica Ponzese, è vero pure che ci sono poche persone che hanno capacità amministrative, e a queste che bisogna rivolgersi se nn vogliamo cadere nei soliti errori, quelli che basta prendere una manciata di voti x presidiare un assessorato o la poltrona di Sindaco, senza averne le capacità. Amministrare un paese comporta capacità e sensibilità nelle problematiche altrui, organizzazione della vita sociale, è questa la vera missione di un politico! Sono fiducioso nel futuro, riusciremo a trovare 7/8 “cervelli”che ci sanno guidare verso un futuro vivibile,la futura Amministrazione a una strada ben definita da percorrere. TURISMO: abbiamo un arcipelago fra i più belli del mondo (Folco Quilici, autorevole documentarista, disse: Palmarola è una delle isole più belle del mondo!). Tutti insieme voltiamo pagina, ognuno di noi può e deve fare qualcosa x la comunità; portiamo quest’isola al livello che gli compete!
Lo dobbiamo ai nostri Padri (che tanto hanno sofferto in passato); lo dobbiamo ai nostri Figli a cui lasceremo per tutte le generazioni a seguire, PANE SICURO!
Cordiali saluti. GabSil.