Alla Redazione di ponzaracconta,
spero che l’Assessore ai Trasporti della Regione Lazio legga quanto ho scritto e dia una risposta non tanto a me, ma a tutti gli isolani che sfidano il lungo inverno su questi “scogli”
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di Silverio Lamonica
Chiedo scusa ai lettori di ponzaracconta, ma devo ritornare, ancora una volta, sul problema dei collegamenti.
Sono tre giorni che una sola nave, la Tetide, della neonata Laziomar effettua il collegamento Ponza – Formia, via Ventotene, costringendo l’equipaggio a lavorare dalle cinque del mattino alle dieci si sera e gli abitanti delle due isole a sacrifici non indifferenti, perché, specie nella corsa Formia – Ponza e viceversa devono condividere gli spazi del garage, con immancabili disguidi di gente che non può imbarcare l’auto, specie nei giorni di mercato a Ponza.
Sono tre giorni, ma nessuno si lamenta, non ho letto nulla in proposito sulla stampa locale: Il Messaggero e Latina Oggi (correggetemi se sbaglio) e nemmeno su questo prezioso portale telematico.
L’isolano ha un enorme spirito di adattamento, se non fosse così quest’isola non sarebbe stata popolata. Però è bene che in circostanze del genere questi specifici problemi siano trattati. Ho letto con interesse gli articoli sul turismo di Franco De Luca che invoca, giustamente, una razionalizzazione del fenomeno turistico, perché il caos fa male all’economia. Come pure ho trovato molto interessante quanto ha scritto e scrive Giuseppe Mazzella di Rurillo a proposito dei problemi comuni delle isole di cultura napoletana e trovo saggia l’idea di discuterne ad un tavolo comune. Però, credo che nel periodo autunno/inverno i collegamenti siano di primaria importanza. E di questo passo si rischia veramente di finire tutti nella “isolaitudine”, come argutamente la spiega l’amico Franco De Luca.
Detto questo mi piacerebbe sapere:
1) Com’è composto il Consiglio di Amministrazione della Laziomar (almeno per sapere con chi ci si deve rapportare);
2) Chi rappresenta le due isole in questo Consiglio di Amministrazione;
3) Quali sono i piani di sviluppo (ammodernamento e potenziamento del naviglio);
4) Poiché la Tirrenia è stata aggiudicata ad un pool di armatori e ciascuno di loro si è aggiudicata (come sembra) una linea da gestire in concorso con le rispettive regioni, non si può prevedere un “prestito” temporaneo di navi, in caso di avaria, così come succedeva ai tempi della Caremar, quando arrivò a Ponza una nave veloce della Siremar, in sostituzione del Quirino (credo) andato in cantiere?
Silverio Lamonica