di Luisa Guarino
Chiaia di Luna è il nostro biglietto da visita, in tutto il mondo: chi ha viaggiato e viaggia lo sa. Da molti anni però l’unica spiaggia dell’isola raggiungibile a piedi è soggetta per motivi di sicurezza a una chiusura lunga quasi tutto l’anno. Apre, con un’ordinanza del Sindaco, solo in un breve periodo dell’estate. Solitamente ciò accade in agosto, per 15-20 giorni; quest’anno siamo stati più fortunati visto che i cancelli di legno all’ingresso sono stati spalancati sabato 30 luglio, e se le previsioni di un magnifico agosto saranno rispettate, turisti e ponzesi potranno godere ancora un po’ di questa meraviglia del creato, pur con tutti i suoi limiti imposti, come già accennato, da motivi di sicurezza.
A Chiaia di Luna sono legati ricordi a non finire, episodi belli e non, ma tutti indimenticabili.
Ma qui racconterò solo di due.
L’estate in cui ho conosciuto il mio amore di stagione che poi sarebbe diventato quello della vita, pochi giorni dopo che uscivamo sempre in barca con amici, gli ho proposto una meta diversa, Chiaia di Luna appunto: lui era a Ponza per la prima volta e quindi curioso di ogni novità. Appuntamento a Sant’Antonio, e via sulla Panoramica; dopo qualche metro lui guarda me e i miei amici con aria sconcertata: “Dove mi portate? Volete prendermi in giro? Qui la strada è in salita: da quando in qua il mare è in salita?”. “Abbi fede” e sorridiamo con sufficienza. Camminiamo ancora un po’ e imbocchiamo il tunnel che si apre sulla sinistra: la sua aria è sempre più smarrita. Ma di lì a pochi metri il profumo del mare arriva prepotente, la visione dell’azzurro delle onde e del bianco della schiuma incorniciati dalla falesia bianca toglie il respiro. Da allora in poi anche per lui… l’emozione è sempre la stessa: un’immagine familiare, ogni volta nuova e spettacolare, da riscoprire.
Un altro episodio legato a Chiaia di Luna è avvenuto molto tempo dopo, verso la fine degli anni ’80. All’Hotel Chiaia di Luna c’era la presentazione di un libro di Franco De Luca, alla quale insieme ad altri colleghi giornalisti più blasonati partecipavo anche io. Salendo a piedi per raggiungere l’hotel in compagnia di uno di questi, accompagnato da moglie e figlia, tutti per la prima volta a Ponza, suggerisco una sosta sulla terrazza per ammirare il panorama, fiera come non mai di poter mettere a parte qualcun altro di quel gioiello. Delusione. Il mio amico, guardando il mare e la curva inconfondibile della falesia, fa: “Sarà pure bello, ma mi dà un senso di oppressione”. Sbigottisco. Chiaia di Luna per me è apertura, libertà, immensità, infinito.
Quando si dice “punti di vista”.
Luisa Guarino