Per “Gran Pavese” non si intende un abitante della città di Pavia grande e grosso come chi sta scrivendo, ma un insieme di bandiere colorate che, come in occasione della festa di San Silverio e di altre occasioni importanti, uniscono, in un giocoso incontro, la prora e la poppa delle imbarcazioni in ogni parte del mondo .
“Impavesare” una nave ha una origine molto antica, e la data di nascita dovrebbe essere quella del 23 giugno 1431.
In tale data ebbe luogo, tra il Fiume Ticino ed il fiume Po, l’ennesima guerra del ducato di Pavia contro la Serenissima Repubblica di Venezia per il controllo delle vie d’acqua della Val Padana, che significava il controllo commerciale di una zona allora tra le più ricche d’Europa.
La flotta ducale uscì dal porto di Pavia e, dopo avere occupato Casalmaggiore e Brescello, si scontrò con quella veneziana che stava risalendo il Po. Dopo dodici ore di combattimenti durissimi la flotta pavese ebbe il sopravvento su quella della Serenissima .
La flotta di Pavia era comandata dal pavese Pasino degli Eustachi, e da un certo Giovanni Grimaldi, genovese, parente dei Grimaldi di Monaco.
Rientrando vittoriosi a Pavia, in segno di giubilo e di festa, i pavesi imbandierarono le navi con tutto quello di più impensato e colorato disponessero, compreso i vestiti degli ufficiali veneziani catturati .
Da questo fatto deriverebbe la terminologia di “Gran Pavese”, ancora oggi in uso nelle marinerie di tutto il mondo..
Riferimento bibliografico.
Mario Veronesi in “Lega Navale”, marzo-aprile 2011, pagg. 36-38.
Isidoro Feola
[Gran Pavese. (1). Continua]