di Alessandro Vitiello
Il San Silverio di Febbraio è una festa per certi aspetti anomala. Per quelli che sono i miei ricordi d’infanzia, era vissuta con tanta devozione.
La devozione dei ponzesi è un pò pagana perché, pur non essendo i miei paesani molto di chiesa, guai a toccargli San Silverio.
Quello di Febbraio è proprio un San Silverio dei pescatori.
Venne istituita, questa festività, per dare modo ai tanti uomini che lasciavano l’isola per andare in Sardegna o in Toscana a pescare, di godere del loro santo, visto che in Giugno sarebbero stati lontani dalla loro isola.
L’ultima domenica di Febbraio era quella giusta, prima della partenza ma con un piede fuori dall’inverno.
Festa di chiesa, festa in casa, una processione che un anno si e un anno no si alternava tra Cala Caparra e Cala Feola e tanto ritrovarsi: era la prima occasione di festa dopo il Natale.
A Giugno c’è l’ufficialità, c’è il santo quello più prezioso, quello che è il patrono dell’isola.
A Febbraio c’è il San Silverio di quelli che, nelle giornate di tempesta in mezzo al mare, sentono il bisogno di invocarlo.
Sono gli stessi che, negli anni trenta, sulla spiaggia di Vignola in Sardegna (comune di Aglientu) costruirono una chiesetta e portarono da Ponza la statua (nella foto) e la campana.
Era una chiesa buona per la fede e buona per ripararsi nelle notti di pioggia.
Ciao e buona festa a tutti
Sandro Vitiello
P.S.
Vi mando delle foto della chiesetta di Vignola; in questa qui sotto c’è anche mio padre