Già altre volte sul sito abbiamo parlato del “sabir” la lingua franca del Mediterraneo parlata nei porti fino agli inizi del Novecento tra persone di diversi paesi che spontaneamente avevano messo insieme una specie di linguaggio comune, molto semplice, per intendersi tra loro.
Sebbene avesse diverse varianti, la lingua sabir più diffusa e persistente era costituita da un vocabolario fatto al 70% di italiano e suoi dialetti (genovese e veneziano soprattutto) con circa un 10% di spagnolo e francese, e influenze di altre lingue mediterranee come arabo, catalano, greco, occitano, portoghese, siciliano, turco e perfino rumeno.
Era una lingua fatta per capirsi tra gente di nazionalità diverse, quindi essenzialmente parlata; ne esistono pochissime tracce scritte [sul sito digita – Sabir – nel riquadro “Cerca nel sito”, in Frontespizio: una diecina di citazioni tra cui una molto accurata di Sandro Romano (leggi qui)].
Spesso accade che identificato un filo di interesse – la lingua sabir in questo caso -per vie traverse proposte dal caso ogni tanto ne affiorino tracce, che accuratamente annoto e metto da parte…
Così è stato una canzone (e un intero album) in sabir proposto da un autore (Stefano Saletti) a capo di un gruppo (Piccola Banda Ikona) che propone sonorità e testi recuperati ed eseguiti nella grande tradizione del Mediterraneo, quando era una grande madre di lingue e popoli diversi…
Il brano si intitola “Marea cu sarea” e propone almeno due sorprese: il titolo è un modo di dire in lingua rumena (propriamente andrebbe pronunciato Màrea cu sàrea) e nell’esecuzione del brano troviamo abbiamo avuto la sorpresa di ritrovare una nostra vecchia conoscenza…
Che c’entra la lingua rumena
Da amici rumeni apprendo che la Romania – che immaginiamo sempre chiusa tra le terre – ha invece una tradizione marinara grazie alla sua apertura sul Mar Nero.
Il Mar Nero è collegato al Mar d’Azov tramite lo stretto di Kerč e, tramite il Bosforo, al Mare di Marmara, che a sua volta, tramite lo stretto dei Dardanelli, è collegato con il mare Egeo che fa parte del Mediterraneo
Per la Romania la città principe per le attività marinare è stata Sulina, porto marittimo e fluviale, alla foce del ramo principale del delta del Danubio, fiorente centro di scambi prima della metà del Novecento. I marinai rumeni si imbarcavano da Sulina per tutti i porti del Mediterraneo…
Il faro di Sulina (Romania)
Ma torniamo al sabir…
Da leggere:
Il “Padrenostro” sabir (cliccare per ingrandire)
Da ascoltare e leggere
Un canto in sabir, cui – quando si dice il caso! – partecipa come ospite d’onore l’amico nostro Ambrogio Sparagna con il suo organetto…
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Da “Notte Mediterranea”: Stefano Saletti & Piccola Banda Ikona. Presentazione cd “Folkpolitik” – Auditorium Parco della Musica – Roma 15 maggio 2012
“Màrea cu sàrea” è un proverbio rumeno: significa letteralmente promettere il mare con il sale, cioè promettere e non mantenere. “Dame el mazal e etchame a la mar” è una frase sefardita, significa “dammi la fortuna e gettami in mare”
Ambrogio Sparagna, da Maranola (sopra Formia), musicista ed etno-musicologo di rilevanza nazionale e internazionale
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