di Rosanna Conte
Giovedì sera, 29 agosto, il piazzale di Giancos era stracolmo. Un pubblico, piuttosto misto che includeva ponzesi ed ospiti, appassionati di musica e spettatori di passaggio, amanti dell’arte musicale colta e orecchianti di ballabili, si è ritrovato a seguire con attenzione uno spettacolo di alto livello.
La bravura degli artisti che si sono esibiti è fuori discussione e noi qui vogliamo semplicemente annotare la serata fra gli eventi che Ponza racconta ricorderà con grande piacere.
Marco Lo Russo ha tratto fuori dalla sua fisarmonica, con grande maestria e capacità artistica, note melodiose e malinconiche, travolgenti e a tratti strazianti che hanno riempito il cuore, i sensi e la mente dei presenti.
Il bravissimo artista, in trenta minuti circa di concerto, ha suscitato forti emozioni nel pubblico che gli ha tributato calorosi applausi.
La Nuova Compagnia di Canto popolare ha presentato oltre alle sue classiche villanelle del ‘500, anche le composizioni del nuovo corso, quello iniziato negli anni ’90, e che continua ancora oggi. I ritmi della taranta hanno coinvolto gli spettatori e, se si fosse pensato a lasciare uno spazio per il ballo, molti di essi si sarebbero lanciati nel tradizionale ballo popolare.
Al termine del concerto, dopo circa 90 minuti, il pubblico ha richiesto a gran voce due classici della NCCP, ‘A rumba de’ scugnizzi e la Tammurriata nera e ne ha accompagnato l’esecuzione con il canto e il battito delle mani.
E’ stata una bella serata per Ponza, dove la buona musica arriva raramente.